giovedì 8 giugno 2017

DUE BUONE OCCASIONI

Grafici relativi alla congiunzione Giove-Saturno del
10.9.1921 (la Grunderfahrung che diede ad Heidegger la
piena Vorgriff della dinamica del Seienden im Ganzen 
Negli ultimi dieci giorni ho avuto due buone occasioni per parlare della mia originale proposta ermeneutica: la prima lunedì 29 maggio all' Istituto Italiano di Studi Germanici (a Villa Sciarra-Wurts sul Gianicolo), ove si teneva un seminario sull'interpretazione heideggeriana dell'epistolario paolino, con G. Lettieri, G. Moretti, S. Bancalari, M. De Angelis, P. Vinci e M. Casu; la seconda ieri pomeriggio 7 giugno all' Università  RomaTre, ove - aula C - si teneva un seminario di presentazione e discussione dei saggi (uno dedicato al Nulla in Heidegger) del secondo numero della rivista filosofica on-line Consecutio Rerum, con Roberto Finelli, M. Lenzi, L. Cianca, L. Micaloni. 

La congiunzione Giove-Saturno singola del 26 marzo del-
l' A.D. 54, al centro del periodo di redazione delle più
importanti Lettere di s. Paolo
Nel primo caso al prof. G. Lettieri che aveva parlato di "promessa inesauribile", di "dono che continua sempre a venire", di "chiamata come esperienza del dono", di "atteggiamento anti-sapienziale di Paolo", ho avuto modo di replicare a lungo, rispondendo anche ai proff Moretti [che si era chiesto se e cosa c'entrasse Paolo con la storia dell'essere (perchè Heidegger se ne occupò nel 1920-1921?)] e Bancalari (che aveva decisamente sostenuto che "Paolo non fa parte della storia dell'essere" e che l'interesse di Heidegger per Paolo era solo occasionale). 
Ho spiegato il senso di congiunzioni Giove-Saturno che io vedo in espressioni come la promessa inesauribile ed il dono, dono che - manifestandosi a volte in grande pienezza, a volte invece contraendosi o addirittura nascondendosi, chiama taluni alla profezia (Isaia, Paolo ma anche Maometto), altri alla poesia (Hoelderlin, Rilke, ..), altri alla filosofia (Heidegger stesso,..).. 
Ho anche illustrato come e perchè Paolo entri a pieno titolo nella storia dell'essere, secondo l'interpretazione ch'io ne dò. Tutta la vita di Paolo fu cadenzata dalle congiunzioni G-S: da quella dell' A.D. 14 (che dovette essere prossima alla sua nascita, perchè dice che fu chiamato quand'era ancora nelle viscere di sua madre) a quella del 34-35 (che segnò la sua conversione dal geocentrismo all' eliocentrismo), a quella della primavera del 54 (quando scrisse le sue lettere più importanti, ai Galati, ai Romani, ..). 

Analogamente ieri pomeriggio, intervenendo sull' affermazione del dr. L. Micaloni (che commentava un saggio di Morani sul Nulla in Heidegger) secondo cui "Il Sein non è definibile in senso ontico", facevo notare che invece  - assumendo, com' io propongo, come Seiende im Ganzen l'ente composito formato dalla coppia planetaria Giove+Saturno in congiunzione - si riescono non solo a spiegare agevolmente i due modi fondamentali della manifestatività dell'essere (la piena Offenbarung ed il ritrarsi, l' annullarsi), ma anche - nel fattivo progetto di vita di Heidegger - il rapporto tra la temporalità dell' essere e la temporalità del personale Dasein del filosofo svevo. Ne segue non solo la possibilità di temporalizzare (periodizzare) in modo nuovo, autenticamente, la vita e l' opera di Heidegger partendo dalla Grunderfahrung del 1921 e dalla Kehre del 1930-31, ma anche quella di comprendere a fondo il senso di tutta la rivisitazione della storia della filosofia e della teologia nella quale il filosofo svevo si impegnò per tutta la vita.
Concludo queste note con un sentito pubblico ringraziamento al prof. Roberto Finelli, appunto dell'UniRomaTre, che ha voluto sia lasciarmi il tempo di illustrare compiutamente il mio pensiero che complimentarsi poi per la mia conoscenza delle tematiche e dei termini del pensiero heideggeriano. 

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