sabato 30 dicembre 2017

SIMILI CONDIZIONI ASTRONOMICHE alla NASCITA DI BUDDHA (563 aC) e a QUELLA DI GESù CRISTO (7 aC)

E' noto (o sta divenendo noto) che, sebbene passino un intervallo di tempo di oltre cinque secoli tra la nascita di Gautama Buddha (563-485 aC ca.) e quella di Gesù Cristo (fine 7aC-aprile 35 dC) ed una distanza di migliaia di chilometri tra i luoghi ov' essi predicarono, vi sono moltissime somiglianze negli insegnamenti lasciati da queste due grandi figure religiose. Tante somiglianze che - almeno fuori dall' Italia - si scrivono articoli e libri dai titoli molto significativi: "Buddha as a Past Life of Jesus Christ", "Similarities Between Buddha and Jesus", "Jesus and Buddha: two Masters or one?", "Living Buddha, Living Christ", ... ..  

Grafici della congiunzione Giove-Saturno TRIPLA dell' anno 7 aC
nella costellazione dei Pesci
Grafici della congiunzione Giove-Saturno TRIPLA
dell' anno 563 aC nella costellazione del Toro
E' sorta da tutto ciò una mia curiosità, quella di andare a verificare le condizioni planetarie di Giove e di Saturno al tempo della nascita di Buddha per vedere se esse non fossero simili a quelle ben note (grafici qui sopra) del 7 aC., anno che ormai anche la Chiesa cattolica ritiene verosimilmente quello della nascita di Gesù il Cristo. 

Ebbene .. grandissima è stata la mia sorpresa, quando - utilizzando come al solito il programma astronomico Alcyone Ephemeris - ho trovato che anche nell' anno che secondo i principali biografi è quello di nascita di Buddha, il 563 aC, anche in quell' anno si è verificata una congiunzione Giove-Saturno tripla, come risulta dai grafici soprastanti e come ciascuno può (far) verificare.

Risulta anzi, a dire il vero, che la congiunzione G-S del 563 aC fu anche migliore di quella del 7 aC, nel senso che nel caso della prima la nostra Terra venne a trovarsi in mezzo _esattamente_ sulla linea di allineamento Saturno-Giove-Sole. In altre parole nel gigantesco orologio cosmico centrato sul Sole (quello che Heidegger chiama il Geviert), le tre lancette (Uhrzeiger) rappresentate da Terra, Giove e Saturno indicarono nell'allineamento centrale del 563 aC tutte e tre _esattamente_ la stessa posizione (o longitudine ovvero Ort) [cosa che - a rigore - non avvenne invece nel 7 aC., come risulta anche dai grafici soprastanti]: ad indicare un vero inizio di una nuova era della storia universale!!

Per ora mi fermo qui, cari amici e cari lettori. Ricordando solo che, così come per Buddha si ritenne la sua venuta una ennesima delle sue tante (re)incarnazioni, anche a Cristo si è attribuita la capacità di essere "heri, hodie et semper", cioè "ieri, oggi e sempre". Proprio come le rare congiunzioni Giove-Saturno TRIPLE (la prossima avverrà nel 2238-39, si .. avete letto bene..a cavallo degli anni 2238-2239!!).



martedì 21 novembre 2017

La NUMINOSA VISIONE di CHIAMATA di ISAIA: 742-41 aC - Die NUMINOSE BERUFUNGSVISION ISAIAS in 742-741 v. Chr.

The double Jupiter-Saturn conjunction occurred in the years 742-741
bce in the constellation Aries (at the boundary with constell. Pisces)
Is 6 - VISIONE DEL SIGNORE E CHIAMATA AL PROFETISMO; 1-3 L' anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto sopra un trono, alto ed elevato. I suoi lembi riempivano il tempio. Intorno a lui stavano dei Serafini, ognuno dei quali aveva sei ali: con due si velavano la faccia, con due si velavano i piedi, e con due volavano. E a gran voce scambievolmente dicevano: "Santo, santo, santo è il Signore delle schiere: tutta la terra è piena della sua gloria."

[Bibbia Concordata, Mondadori, Milano 1968, p. 1292]

ProfetenBerufung
Is 6,1-3: Im Todesjahr des Koenigs Ussia sah ich den Herrn. Er sass auf einem hohen und erhabenen Throne, seines Gewandes  Schleppen fuellten den Tempel. Ueber ihm schwebten Seraphim; sechs Fluegel hatte ein jeder; mit zweien verhuellte er sein Angesicht, mit zweien bedeckte er seine Fuesse, und mit zweien flog er. Einer rief dem andern zu und sprach: "Heilig, heilig, heilig ist der Herr der Heerscharen, die Fuelle der ganzen Erde ist seine Herrlichkeit."

[Die Bibel, Weltbild, Augsburg 2006, S. 820]

domenica 5 novembre 2017

HEIDEGGERs Ueberlegungen XIV (Juli 1940 - Juni 1941): HIER WIRD OFFENBAR, WAS DICHTUNG IST

The TRIPLE Jupiter-Saturn conjunction happened in the years 1940-1941
in the constellation Aries. Dates of the 3 alignment Saturn-Jupiter-Earth:
August 8th, 1940 - Oktober 19th, 1940 - Februar 15th, 1941.
"Von wegen geringer Dinge/ Verstimmt wie vom Schnee war/Die Gloke, womit/ Man laeutet/Zum Abendessen"-

Hoelderlin, Entwurf zu Kolomb, IV2, S. 395

"Hier wird offenbar, was Dichtung ist, die nicht mehr noetig hat, 'Kunst' und d.h. 'téchne' und d.h. 'Poesie' ('poiesis') zu sein. Zum Glueck ist solche Dichtung den jetzt in allen Kuensten geschulten und alles nachahmenden Versemachern ganz unzugaenglich. Warum aber muss solche Dichtung gleichzeitig sein mit der schrankenlosen Kultur-mache? Damit sie durch diese verhuellt und so bewart wird vor jener Vernutzung von Allem zu Allem aus der Beliebigkeit der Entfesselung des Machtwesens." 

[Gleich bei Beginn des XIV Heftes der Ueberlegungen, Juli 1940, GA96, S. 168]


*          *          *
"Per via di poche cose
sorda come per neve era
la campana con cui
si suona
per la cena"-                Hoelderlin, Progetto per Colombo, IV2, p. 395


"Qui si rende manifesto cosa sia la poesia/Dichtung che non necessita più essere 'arte' e cioè 'téchne' e cioè 'poesia' ('poiesis'). Per fortuna tale poesia/Dichtung è del tutto inaccessibile ai versificatori addestrati in tutte le arti ed inclini ad imitare tutto. Perchè però tale poesia/Dichtung dev' essere contemporanea con l' illimitato culturame (Kultur-mache)? Affinché sia nascosta da questo e dunque preservata da quel consumo di tutto per tutto in base all' arbitrio dello scatenamento dell' essenza del potere."  (traduzione da me rivista)

[Proprio all'inizio del XIV quaderno delle Riflessioni 1939/1941, luglio 1940, Bompiani p. 218]

sabato 16 settembre 2017

Who fears the decryption of the real TOPOLOGY OF HEIDEGGER'S THINKING ??

Phenomenologie einer dreifachen Jupiter-Saturn
konjunktion, wie die geschehen in den Jahren 1940-1941
(d.h. die SEYN ERSCHEINUNG die Heidegger erwartete)
The following Abstract and Laengere Zusammenfassung (longer Abstract) are those I sent to the organizing commitee of the nextcoming (24-27.9.2017) XXIV Kongress der Deutschen Gesellschaft fuer Philosophie to have a lecture of mine included in the program of the congress. Which thing I could NOT obtain. Evidently someone (or more than someone) fears that clarity be made on this matter ! 

 


giovedì 17 agosto 2017

Repetita iuvant: ALETHES LOGOS


Phenomenology of a TRIPLE Jupiter-Saturn conjunction. The tempora-
lity of this phenomenon can be seen for instance in the diagrams below 

(click on image to enlarge it)
The TRIPLE Jupiter-Saturn conjunction occurred in the years 523-522
in the constellation Virgo.
"Das Entbergen .. ist die Aletheia. Diese und der Logos sind das Selbe. Das 'legein' laesst aletheia, Unverborgenes als solches vorliegen (B112). Alles Entbergen enthebt Anwesendes der Verborgenheit. Das Entbergen braucht die Verborgenheit. Die A-Letheia ruht in der Lethe, schoepft aus dieser, legt vor, was durch diese hinterlegt bleibt. Der Logos ist in sich zumal ein Entbergen und Verbergen. "

[aus: M. Heidegger, Logos (Heraklit, Fr. 50), GA7, S. 225]

In italiano, nella traduzione di G. Vattimo in Saggi e Discorsi, Mursia, pp. 150:

"Il disvelare è l' Aletheia. Questa e il Logos sono la stessa cosa. Il 'legein' lascia aletheia, del disvelato, stare-innanzi come tale (B112). Ogni disvelare trae fuori la cosa presente dal nascondimento. Il disvelare ha bisogno del nascondimento. L' A-Letheia riposa nel(la) Lethe, attinge ad esso/a, posa/mette innanzi ciò che da questo/a è tenuto in serbo. Il Logos è in se stesso a un tempo un disvelare e un nascondere."

mercoledì 26 luglio 2017

EX ORIENTE: MITHRA AND THE OTHERS.


In September (6-8.9.2017), together with the Annual Meeting of the Italian Society of Archeoastronomy (S.I.A.), an International Workshop will take place in Rome (Sapienza University) on the theme:

Ex Oriente: Mithra and the others. 
Astronomical contents in the cults of Eastern origin in ancient Italy 
and Western Mediterranean

The following is the Abstract I sent - about ten days ago - to give a lecture at this Int. Workshop. I've just known this evening that the Abstract wasn't accepted and that therefore I'll be not allowed to illustrate my point of view about: 
Astronomical events and contents at the origin and in the doctrine of the Christianity.


domenica 2 luglio 2017

Die ORTSCHAFT des DENKENS von Martin HEIDEGGER or the TOPOLOGY of HEIDEGGER's BEING

 The following Abstract is the one I sent recently in Messkirch for a seminar to be held there from July 14th to July 16th.

Title in English:
'Topos'/Ortschaft of Heidegger's Sein was the zodiacal belt of constellations, where Being occurrences (Enteignisse or Ereignisse) take place every twenty years ('from generation to generation')

The Abstract was initially accepted and the conference I should have given was planned for Friday July14th, at 20:00 till 21:30, with the German short title

Die Ortschaft des Denkens von Martin Heidegger

as you can see in the program I got by the workshop promoters. 

I was obviously very happy to have the possibility to explain to a qualified audience and with enough time at disposal the original hermeneutical proposal of mine, astronomically grounded. But this happiness lasted only some days ... about two weeks ago I was informed that in the organizing committee they weren't unanimous to let me the delivering of the speech: my lecture was therefore cancelled from the program. That's why I publish now the Abstract here in my blog, hoping to have - as soon as possible - the possibility to give this lecture elsewhere in the world.



giovedì 29 giugno 2017

1801-1802: HEGELS ERFAHRUNG des natuerlichen Bewusst-SEYNs

The Jupiter-Saturn conjunction occurred in the years 1801-1802
in the zodiacal constellation Leo
[5] - "Weil nun diese Darstellung nur das erscheinende Wissen zum Gegenstand hat, so scheint sie selbst nicht die freie, in ihrer eigentuemlichen Gestalt sich bewegende Wissenschaft zu sein, sondern sie kann von diesem Standpunkte aus als der Weg des natuerlichen Bewusstseins, das zum wahren Wissen dringt, genommen werden, oder als der Weg der Seele, welche die Reihe ihrer Gestaltungen, als durch ihre Natur ihr vorgesteckter Stationen, durchwandert, dass sie sich zum Geiste laeutere, indem sie durch die vollstaendige Erfahrung ihrer selbst zur Kenntnis desjenigen gelangt, was sie an sich selbst ist."

[M. Heidegger, Hegels Begriff der Etfahrung in Holzwege, GA5, S. 119]

[5] - "Ora, poichè questa rappresentazione ha per oggetto soltanto il sapere apparente, sembra che non sia essa stessa la scienza libera che si muove nella sua propria figura, bensì la si può prendere da questo punto di vista come la via della coscienza naturale che preme per giungere al sapere vero, oppure come l'itinerario dell' anima che attraversa la serie delle proprie figurazioni come stazioni prefissatele dalla sua natura, per cui si purifica a spirito giungendo così, mediante la completa esperienza di se stessa, alla cognizione di ciò che essa è in se stessa."

[M. Heidegger, Il concetto hegeliano di esperienza in Sentieri erranti, Bompiani, pp. 141-142]

giovedì 22 giugno 2017

Die ASTER und das DESASTER

Der Brunnenstern bei der Huette von Heidegger
in Todtnauberg
"Desaster, etymologisch getrennt sein vom Stern, verweist darauf, dass mit und nach Auschwitz das Verhaeltnis zu einem Kosmos, der Heil und Ganzheit verspricht, anders geworden ist: Es ist der Verlust des bewohnten Himmels und des leitenden Sterns, ja das Ende der kantischen Erfahrung, wonach der Anblick des bestirnten Himmels von gleicher erhebender Wirkung sei wie die innerliche Empfindung des moralischen Gesetzes. Der Himmel ist zum Abgrund geworden, das Vertrauen in die Haltbarkeit moralischer Gesetze mehr als zweifelhaft."

[Astrid von Chamier, Texturen des Unheils: Zur Konstellation Paul Celan und Martin Heidegger, S. 689]

giovedì 8 giugno 2017

DUE BUONE OCCASIONI

Grafici relativi alla congiunzione Giove-Saturno del
10.9.1921 (la Grunderfahrung che diede ad Heidegger la
piena Vorgriff della dinamica del Seienden im Ganzen 
Negli ultimi dieci giorni ho avuto due buone occasioni per parlare della mia originale proposta ermeneutica: la prima lunedì 29 maggio all' Istituto Italiano di Studi Germanici (a Villa Sciarra-Wurts sul Gianicolo), ove si teneva un seminario sull'interpretazione heideggeriana dell'epistolario paolino, con G. Lettieri, G. Moretti, S. Bancalari, M. De Angelis, P. Vinci e M. Casu; la seconda ieri pomeriggio 7 giugno all' Università  RomaTre, ove - aula C - si teneva un seminario di presentazione e discussione dei saggi (uno dedicato al Nulla in Heidegger) del secondo numero della rivista filosofica on-line Consecutio Rerum, con Roberto Finelli, M. Lenzi, L. Cianca, L. Micaloni. 

La congiunzione Giove-Saturno singola del 26 marzo del-
l' A.D. 54, al centro del periodo di redazione delle più
importanti Lettere di s. Paolo
Nel primo caso al prof. G. Lettieri che aveva parlato di "promessa inesauribile", di "dono che continua sempre a venire", di "chiamata come esperienza del dono", di "atteggiamento anti-sapienziale di Paolo", ho avuto modo di replicare a lungo, rispondendo anche ai proff Moretti [che si era chiesto se e cosa c'entrasse Paolo con la storia dell'essere (perchè Heidegger se ne occupò nel 1920-1921?)] e Bancalari (che aveva decisamente sostenuto che "Paolo non fa parte della storia dell'essere" e che l'interesse di Heidegger per Paolo era solo occasionale). 
Ho spiegato il senso di congiunzioni Giove-Saturno che io vedo in espressioni come la promessa inesauribile ed il dono, dono che - manifestandosi a volte in grande pienezza, a volte invece contraendosi o addirittura nascondendosi, chiama taluni alla profezia (Isaia, Paolo ma anche Maometto), altri alla poesia (Hoelderlin, Rilke, ..), altri alla filosofia (Heidegger stesso,..).. 
Ho anche illustrato come e perchè Paolo entri a pieno titolo nella storia dell'essere, secondo l'interpretazione ch'io ne dò. Tutta la vita di Paolo fu cadenzata dalle congiunzioni G-S: da quella dell' A.D. 14 (che dovette essere prossima alla sua nascita, perchè dice che fu chiamato quand'era ancora nelle viscere di sua madre) a quella del 34-35 (che segnò la sua conversione dal geocentrismo all' eliocentrismo), a quella della primavera del 54 (quando scrisse le sue lettere più importanti, ai Galati, ai Romani, ..). 

Analogamente ieri pomeriggio, intervenendo sull' affermazione del dr. L. Micaloni (che commentava un saggio di Morani sul Nulla in Heidegger) secondo cui "Il Sein non è definibile in senso ontico", facevo notare che invece  - assumendo, com' io propongo, come Seiende im Ganzen l'ente composito formato dalla coppia planetaria Giove+Saturno in congiunzione - si riescono non solo a spiegare agevolmente i due modi fondamentali della manifestatività dell'essere (la piena Offenbarung ed il ritrarsi, l' annullarsi), ma anche - nel fattivo progetto di vita di Heidegger - il rapporto tra la temporalità dell' essere e la temporalità del personale Dasein del filosofo svevo. Ne segue non solo la possibilità di temporalizzare (periodizzare) in modo nuovo, autenticamente, la vita e l' opera di Heidegger partendo dalla Grunderfahrung del 1921 e dalla Kehre del 1930-31, ma anche quella di comprendere a fondo il senso di tutta la rivisitazione della storia della filosofia e della teologia nella quale il filosofo svevo si impegnò per tutta la vita.
Concludo queste note con un sentito pubblico ringraziamento al prof. Roberto Finelli, appunto dell'UniRomaTre, che ha voluto sia lasciarmi il tempo di illustrare compiutamente il mio pensiero che complimentarsi poi per la mia conoscenza delle tematiche e dei termini del pensiero heideggeriano. 

sabato 27 maggio 2017

1951: die ZWEITE KEHRE von JUPITER NACH SATURN, die Heidegger erfuhr - - La SECONDA SVOLTA di GIOVE VERSO SATURNO che Heidegger ebbe modo di vedere


La mia interpretazione della Kehre/svolta: la distanza angolare di Giove
da Saturno cresce dopo una congiunzione G-S e poi, raggiunti i 180°,
incomincia a diminuire in previsione della prossima congiunzione
Come ormai molti dei miei più assidui lettori ricorderanno le congiunzioni Giove-Saturno si ripetono ad intervalli medi di 19 anni e 314 giorni, diciamo - approssimativamente e per brevità - ogni vent' anni. Dopo che una congiunzione è avvenuta, semplice o multipla che sia stata, il più veloce Giove inizia ad allontanarsi sempre più da Saturno (cfr. grafico a sinistra, linea rossa) e così fa per circa dieci anni, quando poi comincia a ri-avvicinarglisi in vista della congiunzione successiva. Ciò significa che all' incirca ogni 10 anni si ha o una congiunzione tra i due pianeti (che quindi sorgono e tramontano insieme) oppure una Kehre - una svolta nella distanza angolare - con i due pianeti a circa 180° uno dall'altro, in modo che mentre uno sorge l'altro tramonta. Da questo momento inizia il ri-avvicinamento di Giove a Saturno in vista/preparazione della nuova congiunzione, che avverrà dopo circa 10 anni.


Andamento della distanza angolare tra i due pianeti in occasione
della KEHRE di Giove verso Saturno del 1951 (visione geocentrica)
Così come aveva aspettato con ansia la Kehre di Giove (quella del 1930-31) venti anni prima, addirittura annoiandosi del fatto che tardava a manifestarsi pienamente, così anche stavolta già nel 1949 Heidegger - sempre attento e disponibile ai cenni/Winke dell' essere - già nel 1949 incomincia a ruminare cripticamente sulla nuova Kehre, quella che vista da Terra avrebbe iniziato a manifestarsi verso la fine di marzo 1951 (cfr. grafici qui accanto).

E' questo a mio parere il senso della IV conferenza (Die Kehre) del ciclo dei Braemer Vortraege 1949, significativamente intitolato "Einblick in das was ist" che per la IV conferenza va inteso proprio alla lettera, come Einblick in was das ist jetzt beginnend, dare un' occhiata a ciò che è ora, a ciò che sta per iniziare, appunto la Kehre planetaria di cui ho detto. Scrive significativamente Heidegger in Die Kehre [cfr. GA 79, p. 71-72] nel 1949-50:

"Vielleicht stehen wir bereits im vorausgeworfenen Schatten der Ankunft dieser Kehre. Wann und wie sie sich geschicklich ereignet, weiss niemand. Es ist auch nicht noetig, solches zu wissen. Ein Wissen dieser Art waere sogar das Verderblichste fuer den Menschen, weil sein Wesen ist, der Wartende zu sein, der des Wesen des Seyns wartet, indem er es denkend huetet. Nur wenn der Mensch als der Hirt des Seins der Wahrheit des Seyns wartet, kann er ueberhaupt eine Ankunft des anderen Seinsgeschickes erwarten, ohne in das blosse Wissenwollen zu verfallen."

e scrive ancora più chiaramente Heidegger alle pp.74-75:

"Einblick in das was ist - dieser Titel nennt jetzt das Ereignis der Kehre im Seyn, ... Einblick in das, was ist, ist das Ereignis selber, ... Einblick in das, was ist, - dies nennt die Kostellation im Wesen des Seyns ... Einblick als Einblitz ist das Ereignis der Konstellation der Kehre im Wesen des Seyns selber .."

Più chiaro di così!! Quello che Heidegger chiama "Konstellation der Kehre" non è altro che la configurazione planetaria al momento della Kehre in longitudine dei due pianeti: con Giove che ha preso mezzo giro (180°) a Saturno in circa 10 anni. Tra altri 10 anni gli avrà preso, cioè lo avrà superato di altri 180° e saranno di nuovo in congiunzione: l' "Ankunf des anderen Seinsgeschickes" del brano precedente, che si potrà godere chi avrà avuto la pazienza di realizzare la sua essenza di Wartende.

sabato 20 maggio 2017

HEIDEGGER e le CONGIUNZIONI GIOVE-SATURNO

Più d'uno di voi, miei lettori, si sarà interrogato sul perchè degli ultimi miei due post, quelli dove metto in evidenza che Heidegger non solo possedeva buone e forse ottime conoscenze di matematica, incluso il calcolo integro-differenziale, ma aveva anche ben chiare le differenze in fisica tra meccanica classica o newtoniana e meccanica moderna atomico-quantistica, in ordine alla modellizzazione matematica dei rispettivi fenomeni ed alla possibilità di pre-calcolo/pre-visione del loro comportamento futuro in termini deterministici oppure invece solo probabilistici.

Il perchè è presto detto: perchè come risultato dei molti miei studi degli ultimi diciotto-vent'anni sono arrivato alla conclusione che quel fenomeno, che avevo inizialmente ritenuto importante per le origini del cristianesimo dal giudaismo (cfr. mio libro qui a sinistra) è in realtà centrale anche per la storia della filosofia. Per quella storia che Heidegger ha ri-esaminato criticamente dalle origini ai suoi giorni, avendo - io ritengo - come chiave interpretativa proprio il fenomeno fisico delle congiunzioni planetarie tra Giove e Saturno, fenomeno che - come risulta dai miei due post precedenti - lui era perfettamente in grado di inquadrare anche in termini fisico-matematici.

La Geworfenheit di Heidegger in questo 'mondo' fu tale che lui nella sua vita adulta ebbe modo di assistere de visu a 3 congiunzioni Giove-Saturno:

- la prima, singola, nel settembre 1921 (quella che motivò tanto anche Rilke), quando H. parlava di fatticità delle esperienze di vita, stava lavorando al suo personale/individuale Entwurf/progetto fattivo e dava interpretazioni fenomenologiche delle lettere di s. Paolo e delle origini cristiane;

- la seconda, multipla come quella di Hoelderlin del 1801-02, tripla ora, a cavallo degli anni 1940-1941, cioè proprio al centro del periodo in cui componeva tutti i suoi seinsgeschichtliche Abhandlungen [Beitraege zur Philosophie, Besinnung, Die Geschichte des Seins, Ueber den Anfang, Das Ereignis, ..] e vagheggiava un nuovo inizio, l'inizio di una nuova epoca;

- la terza a primavera del 1961, singola come quella del 1881, avvenuta proprio nei giorni in cui stava dando alle stampe i risultati della sua lunga e snervante Auseinandersetzung con Nietzsche e con il suo Wille zur Macht.

Per oggi, cari amici, vi basti così. Anche se, da quanto ho detto, avrete già intuito qual' è a mio parere l' Ortschaft des Seins, conto di parlarvi quanto prima appunto del 'Topos' of Heidegger's Thinking. 
Meditate intanto e rileggetevi il paragrafo centrale di Essere e Tempo, il § 42.

martedì 9 maggio 2017

VORAUSBERECHENBARKEIT der GEGENSTAENDIGKEIT in der klassischen PHYSIK - ovvero - PRECALCOLABILITA' dell' OGGETTITA' nella fisica classica

Aus Heideggers "Wissenschaft und Besinnung", S.56: "Die Physik, worin jetzt, roh gesprochen, Makrophysik und Atomphysik, Astrophysik und Chemie eingeschlossen sind, betrachtet die Natur ('physis'), insofern sich diese als die leblose herausstellt. In solcher Gegenstaendigkeit zeigt sich die Natur als der Bewegungszusammenhang materieller Koerper. Der Grundzug des Koerperhaften ist die Undurchdringlichkeit, die ihrerseits sich wieder als eine Art von Bewegungszusammenhang der elementaren Gegenstaende darstellt. Diese selbst und ihr Zusammenhang werden in der klassischen Physik als geometrische Punktmechanik, in der heutigen Physik durch die Titel 'Kern' und 'Feld' vorgestellt. Demgemaess ist fuer die klassische Physik jeder Bewegungszustand der raumerfuellenden Koerper jederzeit zugleich sowohl nach Ort als auch nach Bewegungsgroesse bestimmbar, d.h. eindeutig vorauszuberechnen. Dagegen laesst sich in der Atomphysik ein Bewegungszustand grundsaetzlich nur entweder nach Ort oder nach Bewegungsgroesse bestimmen. Dementsprechend haelt die klassische Physik dafuer, dass sich die Natur eindeutig und vollstaendig vorausberechnen laesst, wogegen die Atomphysik nur eine Sicherstellung des gegenstaendlichen Zusammenhangs zulaesst, die statitischen Charakter hat."
Traduz. [Vattimo, da me modificata]: "La fisica, entro la quale, parlando in termini elementari, includiamo qui la macrofisica e la fisica atomica, l'astrofisica e la chimica, considera la natura ('physis') nella misura in cui questa si pro-spetta come inanimata. In questa oggettità la natura si mostra come il contesto dei movimenti di corpi materiali. Il tratto fondamentale del corporeo è l'impenetrabilità, che a sua volta rappresenta una sorta di contesto dei movimenti degli oggetti elementari. Questi oggetti elementari e i loro rapporti vengono rappresentati nella fisica classica come meccanica di punti geometrici, nella fisica odierna attraverso termini come 'nucleo' e 'campo'. Di conseguenza, per la fisica classica ogni stato di movimento dei corpi che riempiono lo spazio è ogni volta definibile contemporaneamente sia in termini di posizione che di velocità, il che vuol dire che esso può essere precalcolato in modo univoco. Nella fisica atomica, invece,  uno stato di movimento si può fondamentalmente determinare o rispetto alla posizione oppure rispetto alla quantità di moto. Quindi la fisica classica ritiene che la natura si possa precalcolare in modo univoco e completo, mentre la fisica atomica permette soltanto una garanzia - con carattere statistico - di connessione oggettuale."

venerdì 21 aprile 2017

HEIDEGGER und DIE MATHEMATIK

"Auf den Namen des Mathematikers (Alfred) Loewy stiess ich erstmals bei meinen Untersuchungen ueber Martin Heidegger - spaeter zusammengefasst in meinem Buch "Martin Heidegger. Unterwegs zu seiner Biographie". 

Martin Heidegger studierte nach dem Abitur 1909 zunaechst drei Semester katholische Theologie mit dem Ziel, Priester zu werden, musste jedoch im Februar 1911 wegen schlechter Gesundheit aufgeben, pausierte im Sommersemester 1911 und orientierte sich ab Wintersemester 1911/12 hin zu Mathematik und Naturwissenschaften. 

In den Zahlungslisten der Akademischen Quaestur erscheint Martin Heidegger ueber drei semester als Hoerer von Professor Loewy. (Heidegger belegte Vorlesungen ueber Differentialrechnung, Integralrechnung und Theorie der Differentialgleichungen). Martin Heidegger hielt einige Zeit an dem Plan fest, sich in einem Gebiet von Philosophie und Mathematik wissenschaftlich zu qualifizieren. Inwieweit er in dieser Hinsicht naeher mit Loewy in Verbindung trat, muss im einzelnen offenbleiben. Jedenfalls kannten sich die beiden seit dieser Zeit ziemlich gut."

[aus: Hugo Ott, Laubhuettenfest 1940, Lehmanns, Berlin 2014, S. 111-112; 123]

venerdì 17 febbraio 2017

Da non dimenticare: GIORDANO BRUNO (Nola, 1548 - Roma, Campo de' fiori, 17 febbraio 1600)



Ricorre oggi il 417° anniversario della morte sul rogo del monaco, filosofo e scrittore Giordano Bruno (1548-1600).  

Già scomunicato per la sua concezione di Dio e per le sue convinzioni sulle Sacre Scritture e sulla Trinità, Bruno fu infine incarcerato dal tribunale della cosiddetta Santa Inquisizione, processato come eretico e condannato al rogo. La Chiesa cattolica cercava anche così di fermare il movimento innovatore del cristianesimo iniziato con la riforma luterana e propagatosi via via in tutta Europa.

Giordano Bruno fu pertanto arso vivo - appena 52enne - a Roma, in piazza Campo de' fiori, il 17 febbraio del 1600, sotto il pontificato di Clemente VIII (1592-1605).

Per le sue idee sull' universo Giordano Bruno è considerato oggi un precursore di alcune idee della cosmologia moderna, mentre per la tenacità con cui sostenne le sue convinzioni, opponendosi alla Chiesa del tempo, e per il coraggio con il quale affrontò la morte sul rogo è considerato un martire del libero pensiero. E' certo anche per questo che la parte della piazza antistante al monumento è luogo fisso di ritrovo di giovani studenti di tutte le nazionalità in visita a Roma, che affollano quell'area ed i gradini del monumento a decine e decine.

martedì 7 febbraio 2017

La MEZZALUNA 'STELLATA' dell' ISLAM

La _mezzaluna e stella_ che figura sulla
bandiera di molti stati islamici
Martedì 31 gennaio 2017 è comparso sulle pagine culturali (pp. 34-35) del quotidiano la Repubblica un articolo, a firma Silvia Ronchey, dal titolo "Quell' eclissi di luna che segnò la caduta di Costantinopoli". Al di sopra del titolo si poteva leggere: "Nel 1453, pochi giorni prima della conquista di Bisanzio in cielo apparve una falce sottile. Il sultano Mehmet II la adottò come simbolo, lo stesso che è ora sulla bandiera turca." 
L'articolo, secondo me piuttosto fantasioso, per cercare di spiegare l'origine della _mezzaluna stellata_ islamica parte da lontano, sostenendo che -nel quadro "di un'antichissima tradizione matriarcale" - "per più di un millennio Costantinopoli, città lunare e femminile per eccellenza, aveva continuato ad avere nella falce di luna il suo emblema, perpetuando .. il principio femminile che animava il paganesimo antico."

Spiegata così la falce di luna, per spiegare la stella lì a destra la Ronchey tira in ballo un dicitur su Costantino: "Si dice fosse stato Costantino stesso, nel 330, dedicando la sua Polis alla Vergine Madre di Dio, ad aggiungere alla mezzaluna di Diana il simbolo mariano della stella, fondendo paganesimo e cristianesimo, come in tutti i suoi atti politici e religiosi, anche in questo atto simbolico."
Eclissi parziale di luna
A questo punto entra in ballo nel 1453 il ventenne sultano Mehmet II che sta assediando Bisanzio "spinto da un'attrazione che era insieme politica e fisica, mistica e erotica, come per una donna desiderata in modo spasmodico dopo un estenuante corteggiamento." Assicura la Ronchey che, poichè si ebbe un'eclissi parziale di luna cinque notti prima della caduta della capitale bizantina, "Mehmet II disegnò l'eclissi sul taccuino che teneva nei giorni dell'assedio e che è ora conservato negli archivi del Topkapi." L'avrebbe disegnata tuttavia "con le due punte più ravvicinate di quanto non fossero nelle precedenti versioni del crescente lunare di Iside o di Artemide o anche della Madonna."
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Luna calante ('gobba a levante')
Dicevo sopra che a me quest'articolo della Ronchey sembra moolto fantasioso e questo perchè circa 2 anni fa (27 marzo 2015) io avevo dato nell'articolo che ora vi linko tutt' altra spiegazione dell'origine del simbolo della _mezzaluna stellata_ islamica:   
https://giuseppedecesaris.blogspot.it/2015/03/exactly-1405-years-ago-elohim-called.html

Come potete controllare dall'articolo, la mia scoperta è stata che quella 'stella' che figura a destra della falce di luna calante del simbolo rappresenta in realtà (proprio come nella cosiddetta 'stella di Betlemme') la coppia di pianeti Giove e Saturno in congiunzione e che il simbolo rappresenta la REALE situazione astronomica che Maometto si trovò di fronte nella sera e notte del 27 marzo dell'anno 610 d.C., quando sul monte Hira (nei pressi de La Mecca), ebbe la sua prima visione e si sentì chiamato alla profezia.
Ad intuire e a verificare ciò ero arrivato innanzi tutto dalla considerazione che l' Islam riconosce tutta la tradizione abramitica: il Corano nomina spesso Abramo (Ibrahim), Mosè (Musa), Gesù (Isa), Maria (Myriam), ... considerandoli a pieno titolo profeti e personaggi dell' autentica tradizione mussulmana, conclusa da Maometto. Poi dalla riflessione che se le congiunzioni Giove-Saturno sono tanto importanti per la storia giudaico-cristiana, allora esse debbono esserlo anche per la religione islamica che della tradizione biblica si dichiara conclusione e compimento. 
Come ciascuno può verificare con uno dei tanti software astronomici disponibili in rete, 'la mezzaluna stellata' ricorda dunque quella "notte del destino" (27 marzo 610) di cui parla la sura n. 97 del Corano, notte nella quale Maometto osservando una falce di luna calante con vicina a destra la coppia Giove-Saturno in congiunzione ebbe l'illuminazione cognitiva che gli rese comprensibile tutta la storia religiosa abramitica precedente.

giovedì 26 gennaio 2017

Der VORLAUF und das VORLAUFEN in Heidegger - L'anticipazione/il-precorrimento ed il precorrere in Heidegger

Sollecitato da un corrispondente che mi chiedeva un parere al riguardo, ho ripreso in mano dopo molto tempo un libricino di Heidegger pubblicato dall' Adelphi inizialmente nel 1998 e arrivato ora alla 11a edizione: Il concetto di tempo di Martin Heidegger.

Si tratta del testo (ricostruito attraverso gli appunti di alcuni partecipanti, ma rivisto da H.) della conferenza che l'allora 35enne filosofo tenne il 25 luglio del 1924 ad un gruppo di teologi riuniti per l'occasione a Marburgo. Testo che, rielaborato ed ampliato da Heidegger, costituirà poi - con lo stesso titolo - il volume n. 64 della Gesamt-Ausgabe.

Nel 1924 erano già una decina di anni che il giovane filosofo andava riflettendo sul tempo non solo nell'ambito naturale ed in quello della storia, ma anche e molto significativamente nell'ambito dell' esistenza individuale di chi si pone il problema del tempo, di chi - come lui - si prende attenta cura del tempo (das Besorgen der Zeit), anche quello della propria vita.

Come rilevò Volpi nell' Introduzione, "la temporalità si rivela essere agli occhi di Heidegger una componente costitutiva dell'esistenza. ... Essendo questa ..già sempre proiettata verso ciò che può essere e può fare di sé, si dilata essenzialmente nel futuro, dunque nel tempo." E' così che Heidegger, probabilmente già pensando (1924) alla struttura da dare tra qualche anno ad Essere e Tempo (1927), si dà a ricercare strutture (otto) dell'esserci, del Dasein, che ne caratterizzano il preveggente e precorrente rapporto con il tempo futuro, con la propria temporalità fino alla fine, alla morte (Vorlaufen zum Tode, Vorlaufen in die aeusserste Zukunft).


La manifestazione dell' Essere (cioè la congiunzione tripla
Giove-Saturno), che sarebbe avvenuta e che avvenne nella
costellazione dell' Ariete a cavallo degli anni 1940-1941
Dice Heidegger a questo punto che tuttavia questa capacità di Vorlauf in die Zukunft ovvero di precorrimento nel futuro, subitaneo ritorno nel presente (Zurueckkommen auf die Gegenwart) e possibilità di ripetizione del passato (Wiederholung der Vergangenheit), questa capacità di _muoversi e pensare nel tempo a partire dal futuro_ non è da tutti, ma solo di quelle persone dotate di un Dasein autentico, di un Dasein capace di vivere eine eigentliche Zeit e di avere perciò eine eigentliche Zeitlichkeit.

Nel quadro di quella ritrosia, di quello schweigen che altrove teorizza come necessario quando si parla di certe cose, Heidegger si guarda naturalmente bene dal precisare quale sia il fondamento di questa autenticità del Dasein che prende il futuro e non il presente a 'misura' del tempo, come pure dall'illustrare in cosa consista "la connessione di ciò che è nel tempo, con ciò che il tempo autentico è."
E' esattamente su questo punto, in questo particolare aspetto della sua ritrosia a comunicare, che si situa la mia scoperta, il nucleo delle mie tesi, che ora cerco di sintetizzare. SECONDO ME, all'età di 35 anni Heidegger aveva già maturato - per studi teorici e per eperienza diretta (Vorgriff, 1921) - la convinzione che al fondo di tutta la storia della filosofica c'è stata l'osservazione e l'elaborazione speculativa di/su un preciso fatto astroNomico, che si presenta "di generazione in generazione" ma in più modalità apparenti, dipendenti dalla posizione del nostro punto di osservazione, la Terra, sulla sua orbita. Il fenomeno fondante, la base, il Grund,  è la successione delle congiunzioni tra i grandi pianeti esterni misuratori di lunghi intervalli di tempo (30, 20, 12 anni), Giove e Saturno. E' questa conoscenza e questa convinzione che Heidegger ritiene costituire l' AUTENTICITA' del Dasein, quella che lo mette in condizione di essere attento ai cenni/Winke dell'Essere/Sein/Seyn, di sentirne in anticipo la chiamata/Aufruf e di precorrerne/Vorlaufen le manifestazioni future. Gli permette insomma di sintonizzare il suo individuale eigentliche Zeit con il cosmico Weltzeit, prevedendo e precorrendo le congiunzioni G-S future o richiamando quelle del passato.


Detto altrimenti ed in modo più specifico per il personale Dasein di Heidegger, il filosofo svevo sapeva già negli anni 1921-1922 che circa venti anni dopo (cioè verso il 1940-1941) ci sarebbe stata una manifestazione particolare dell' essere intramondano composto da Giove e Saturno in congiunzione, ovvero che questo essere si sarebbe manifestato nella sua forma più rara, quella del SEYN che 'dice' molto sul regno dei cieli, a chi sa intenderne il linguaggio. Ebbe dunque tutto il tempo di imbastire criptiche elaborazioni e speculazioni sulla dinamica e temporalità del  raro fenomeno fisico e di porsi a confronto, in Auseinandersetzung, con quanti - pensatori e poeti - prima di lui avevano avuto le sue stesse o molto simili intuizioni, come Rilke, Nietzsche, Hoelderlin, Hegel, ..

Per concludere queste note sull'anticipazione ed il precorrimento in Heidegger va detto che il termine Vorlaufen ricorre moltissimo anche in Essere e Tempo, ben 115 volte a partire dal paragrafo § 53, ove si incomincia a parlare di Vorlaufen zum Tode, cioè precorrimento/anticipazione verso la morte, e di essere-per-la-morte (naturalmente anche questo autentico o non autentico!!). 
Un'altra espressione che ricorre spesso nei paragrafi citati (23 volte) e che ha sempre a che fare con il precorrere del tempo è la risolutezza precorritrice, die vorlaufende Entschlossenheit, sulla quale comunque devo riflettere ancora un po'... per capirne meglio soggetto ed oggetto. Invito anche voi, miei cari lettori che mi leggete nei giorni della Memoria della Shoah, a fare altrettanto.