venerdì 11 novembre 2016

Propongo di restringere il PERIODO ASSIALE .. (ovvero l' ACHSENZEIT definito da Karl Jaspers) al VI SEC. A.C.

Nella sua opera storica Vom Ursprung und Ziel der Geschichte (it. Origine e senso della storia) del 1949 il filosofo tedesco Karl Jaspers (1883 - 1969) individuò un periodo particolare - che definì 'Achsenzeit' ovvero 'periodo assiale', dall'800 al 200 a.C.- in cui per tutta l' umanità vi fu nel modo di pensare una vera e propria rottura con le epoche precedenti. E' un fatto che in quel periodo sia in India e Cina, che in Palestina, Iran e Grecia "si elaborarono quelle concezioni da cui si mosse il pensiero filosofico, i racconti mitici vennero sostituiti da principi morali e da dottrine religiose e spirituali, fu avviata la ricerca delle cause naturali dei fenomeni fisici". 
  [ https://it.wikipedia.org/wiki/Periodo_assiale  oppure, in tedesco,   https://de.wikipedia.org/wiki/Achsenzeit  ]

La mia idea al riguardo è che le osservazioni formulate da Jaspers sulla quasi contemporaneità di questi forti sviluppi presso popolazioni anche lontane siano senz'altro fondate e giustifichino la definizione di periodo assiale, ma che il periodo da lui indicato, sei secoli, seicento anni, sia un po' troppo lungo e si debba cercare di ristringerlo. A me sembra ad esempio che la parte veramente rilevante di questi seicento anni sia il VI secolo a.C. per i motivi che in parte illustravo nell'articolo precedente e che ora completerò.

Come ho scritto anche in precedenti occasioni, io credo che il gigantesco orologio cosmico costituito da Saturno e da Giove era attentamente osservato un po' dappertutto non solo per misurare lunghi intervalli di tempo (ca. 30, 20 e 12 anni, rispettivamente il periodo di Saturno, quello delle congiunzioni G-S e quello di Giove), ma anche per capire se il sistema planetario/solare era geocentrico oppure, contro le prime impressioni, eliocentrico. Credo fosse questa la grande Seinsfrage di quei secoli., quella da cui è partita tutta la storia dell'essere. 

Nel VI sec. a.c. si verificò una sequenza particolare delle congiunzioni Giove-Saturno, una sequenza che vide l'alternarsi di congiunzioni semplici e multiple (triple/doppie), nonostante il fatto che quelle semplici sono teoricamente e mediamente cinque volte più probabili di quelle multiple (quelle allegorizzate nell' immagine della fenice). Si ebbe infatti:


602 ac multipla(doppia) / 582 singola / 563-62 multipla(tripla) /

 543 singola / 523-22 multipla(tripla) / 503 ac singola


Vi è da considerare che mentre le congiunzioni G-S singole fanno pensare che il sistema planetario sia geocentrico (perchè avvengono con i due pianeti in fase di moto progressivo), l'unica spiegazione _razionale_ di quelle triple o doppie è che il sistema planetario/solare sia invece eliocentrico.
Ecco .. io penso che sia stata proprio la disputa su queste questioni ad essere - a partire dal VI sec. ac - elemento centrale dei dibattiti filosofico-religiosi in varie parti del mondo di allora. Il VI sec. aC è, guardacaso, anche il secolo della prigionia giudaica a Babilonia (importantissimo centro di osservazione astroNomica), nonchè quello della 'fioritura' in Grecia dei primi grandi filosofi presocratici (Anassimandro, Anassimene, Pitagora, Senofane, Parmenide ed Eraclito), quelli che per primi si posero il problema dell' essere.

Concludo - cari lettori - con una mia frase che vi invito a meditare pensandola detta nel VI - V sec. aC.:         L' eliocentrismo è e non può non essere; 
il non-eliocentrismo (il geocentrismo) non è e non può essere.



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