venerdì 27 maggio 2016

DAS NICHTEN DES NICHTS (i.e. deciphering Heidegger's language)


"Im Sein des Seienden

geschieht 

manchmal [meiner Zusatz] 


das Nichten des Nichts."

(right) Die Selbstvernichtung 
des Seienden im Ganzen geschehen am 18 April 1881

(Nietzsche: ".. und Zarathustra ging an mir vorbei..")

lunedì 23 maggio 2016

Ma perchè sarebbero proprio le CONGIUNZIONI tra GIOVE e SATURNO ad essere così importanti ?!

Uno dei due posters da me esposti ed illustrati
all' Università di Liverpool nel 2008, quando
la città inglese era capitale europea della cultura.
Una domanda che mi viene spesso rivolta da persone seriamente intenzionate a capire ed approfondire le mie tesi e che io stesso mi sono a volte posta, è la seguente: 

"Ma perchè nel corso dei secoli e millenni sarebbero state scelte proprio le congiunzioni Giove-Saturno, come sostieni tu,  a fondamento/Grund di speculazioni filosofiche e religiose e non quelle tra altri pianeti?!"

La risposta che, pensando e ripensando, io mi sono dato e che ora dò ai miei interlocutori è che il sistema Giove/Saturno è stato preferito ad altri soprattutto perchè permetteva misure regolari di tempi molto lunghi, quali quelli che caratterizzavano le vicende di regni ed imperi, cioè le vicende storiche.

Tolti la Luna, il Sole ed i due 'satelliti' di esso a visibilità irregolare Mercurio e Venere, misure di tempo più lunghe dell'anno potevano essere basate solo sulle periodicità dei tre pianeti visibili di notte e cioè Marte, Giove e Saturno (ultimo, questo, tra i pianeti visibili ad occhio nudo).

I periodi di rivoluzione di questi pianeti sono rispettivamente 1.881 anni, 11.862 e 29.458 anni, da cui [applicando la formula TAB = TB * T/ ( TB - TA) ] risultano per i tre tipi possibili di congiunzioni i seguenti intervalli di tempo (eliocentrici ovvero geocentrici medi):

* Marte-Giove:   TMG = 2.235 anni,
* Marte-Saturno:  TMS = 2.008 anni,
* Giove-Saturno:  TGS = 19.859 anni.


Come si vede, a causa dell'alta velocità di Marte e del suo breve periodo di rivoluzione, le congiunzioni di esso sia con Giove che con Saturno si susseguono ad intervalli di appena 2 anni circa o poco più, mentre quella tra Giove e Saturno cadenza un intervallo temporale di circa 20 anni.

A ciò si deve aggiungere il fatto che Marte, avendo un'orbita di eccentricità piuttosto elevata (0.093) e distanza dal Sole di appena 1.52 Unità Astronomiche, ha fasi di moto retrogrado molto più ampie ed irregolari sia di Giove che di Saturno: ciò comporta per la coppia G-S il vantaggio di congiunzioni multiple (cioè triple o doppie) di maggiore regolarità.

A tutto ciò va aggiunto infine il fatto che, essendo Saturno il pianeta visibile più lontano [e a moto più lento (l' "Antico di giorni" del libro di Daniele)], la sua considerazione e lo studio del perchè delle sue congiunzioni multiple a dati intervalli di tempo permetteva di inferire sulla struttura e sulle proporzioni e dimensioni di tutto il sistema solare/planetario.

Riassumendo, dev'essere stato sin dai tempi dell'antico Egitto e di Heliopolis (ove la fenice/bennu era sacra) che ci si accorse che il sistema Giove/Saturno era particolarmente adatto per misure di tempo di 12, 20 oppure 30 anni e per studi astroNomici sulla struttura del sistema planetario: chi ruotava intorno a chi (questione geocentrismo-eliocentrismo) a quali distanze, in quanto tempo, .. 

martedì 10 maggio 2016

SCHWARZE HEFTE, solo QUADERNI DI LAVORO ?! (Considerazioni in margine alla IV Giornata heideggeriana dell'ass.ne A.S.I.A. di Bologna)

Domenica pomeriggio 8 maggio ero a Bologna, tra il centinaio di persone che partecipavano alla "quarta giornata heideggeriana" organizzata dall' Associazione Spazio Interiore e Ambiente (ASIA). Brillante protagonista dell' interessante pomeriggio è stata la dr.ssa Francesca Brencio, che - sebbene molto giovane - ha già un curriculum di tutto rispetto come ricercatrice presso università ed istituzioni sia italiane che straniere, ultimamente la facoltà di teologia dell' Università di Freiburg i.B.

In circa un'ora e mezzo di conferenza, la Brencio ha rifatto un po' tutta la storia della pubblicazione dei Quaderni neri di Heidegger (GA 94, 95, 96, 97) dalla primavera 2014 in poi, soffermandosi in particolare sulle polemiche per i "17 passi antisemiti sulle complessive 2000 pagine" che tanto spazio trovarono sulla stampa internazionale. Al riguardo la ricercatrice spoletina ha fatto propria la posizione del prof. F.W. von Herrmann, ultimo assistente di Heidegger, secondo il quale i passi incriminati sarebbero stati anche fraintesi e sarebbero comunque sostanzialmente irrilevanti nel contesto sistematico del pensiero heideggeriano. Tutto il battage mediatico sarebbe stato organizzato solo ed esclusivamente a fini di promozione editoriale e di utilità personale da parte di alcuni interessati critici. 
Del prof. von Herrmann e del francescano prof. Francesco Alfieri dell' Università Lateranense la Brencio presenterà dopodomani 12 maggio all' Università di Pavia - insieme agli autori - il volume "Martin Heidegger, La verità sui Quaderni neri", che a suo parere si rivelerà essere un importante contributo allo studio critico del filosofo svevo.

La seconda parte dell'iniziativa dell' ASIA, ancora un'ora e mezza, era dedicata alle domande alla Brencio e agli interventi del pubblico partecipante. Ho sostenuto in questa fase e in un colloquio finale con la relatrice, che a mio parere i Quaderni neri non possono essere considerati come semplici quaderni di lavoro e diari di pensiero, a causa dell' autocontrollo e della sistematicità con cui sono scritti e del gran numero di citazioni interne e cross-correlations presenti tra le parti di essi. E a proposito della domanda di "cosa rimane di Heidegger dopo i Quaderni neri", ho sostenuto che a mio parere rimane lo stesso problema di prima  - tuttora irrisolto per l' Accademia - di capire in cosa consista realmente la SEINSGESCHICHTE di cui parla Heidegger in tutta la sua produzione e di accettarne un'ermeneutica interdisciplinare, come quella ch' io propongo, a fondamento astrale (precisamente astronomico-planetario), basata sul Seiende im Ganzen costituito dalla coppia planetaria Giove-Saturno. 

Ho detto infine che a mio parere grandissime sorprese riserveranno i cinque Quaderni neri ancora da pubblicare, dal numero GA 98 al numero 102, il cui senso complessivo potrebbe essere proprio quello di confermare in pieno la mia teoria interpretativa, appena ricordata.