giovedì 18 febbraio 2016

HEIDEGGERS LANGEWEILE - La NOIA di HEIDEGGER in attesa (wartend) della _KEHRE DI GIOVE verso Saturno (1930-31)_

Come si vede in questo grafico (che è relativo ad una vista
dall' 'alto' del sistema solare), circa dieci anni dopo che è
avvenuta una congiunzione Giove-Saturno la loro distanza
angolare cresce fino a 180° e poi inizia a diminuire, men-
tre Giove si ri-avvicina a Saturno per la successiva congi-
unzione.  
 Leggendo il GA29/30 "Die Grundbegriffe der Metaphysik - Welt, Endlichkeit, Einsamkeit" (cioè "I concetti fondamentali della metafisica"), raccolta delle lezioni del semestre invernale 1929-1930, son venuto a conoscenza della vera e propria NOIA-LANGEWEILE che assalì  Heidegger nell' autunno-inverno del 1929, appena due anni dopo che aveva pubblicato il suo Sein un Ziet (Essere e Tempo).

La mia 'seinsgeschichtliche Interpretation' di questo fatto, che lo portò ad elaborare e teorizzare filosoficamente questa spiacevole sensazione di tempo rallentato, che non passa mai ("die zoegernde Zeit"), distinguendo addirittura tre tipi di noia (il venire-annoiati-da, l'annoiarsi-di e la noia profonda), la mia interpretazione - dicevo - è che egli non vedeva l'ora che il pianeta Giove (allontanatosi da Saturno dopo la congiunzione del settembre 1921) incominciasse a ri-avvicinarsi al Signore degli anelli, in preparazione dell'evento epocale che lui tanto fortemente attendeva per gli anni successivi: la congiunzione Giove-Saturno TRIPLA del 1940-41.


Vista da Terra la Kehre gioviana sembra temporeggiare
("die langweilige, zoegernde Zeit") a causa della rotazione
terrestre e del moto apparentemente retrogrado dei due
pianeti quando la Terra sorpassa la congiungente Sole-
pianeta.
Il ritardo nella Kehre gioviana, cioè il ritardo dell'inizio del ri-avvicinamento angolare di Giove a Saturno, è dovuto alla rotazione terrestre. Mentre infatti eliocentricamente c'è un solo punto che fa da massima distanza angolare tra i due pianeti (primo diagramma), nella vista da Terra si ha un andamento più complicato, caratterizzato da tre (a volte anche quattro o cinque) massimi, prima che la distanza angolare inizi a diminuire sistematicamente, fino all'allineamento o agli allineamemti della nuova congiunzione. Nel caso specifico che trattiamo, la distanza angolare G-S continuò a crescere fino alla fine di luglio del 1930 (cfr. diagramma) e non iniziò a decrescere sistematicamente che nella seconda metà del giugno 1931: la Kehre durò insomma 10-11 mesi complessivamente. Si comprende così bene come e perchè Heidegger se ne annoiasse mortalmente nell'inverno 1929-30, quand'essa ancora non iniziava.

Che la Kehre, la cosiddetta "svolta", corrisponda a qualcosa di fisico, di oggettivo, di esterno al pensiero del filosofo lo dice del resto lui stesso laddove, nella lettera al gesuita W. J. Richardson di aprile 1962, precisa che: "La svolta non è in primo luogo un processo nel pensiero che indaga [cioè: nel suo pensiero, nota mia]; essa appartiene alla questione stessa indicata con i titoli Essere e tempo e Tempo ed essere.", cioè secondo me alla fenomenologia e temporalità del Seiende im Ganzen, dell'ente composto fondamentale Giove-Saturno.

Quanto alla datazione della "Kehre heideggeriana" al 1930 in coincidenza con la "Kehre gioviana", ci soccorre ancora una volta Heidegger in due modi:

I) con la sua nota a margine tra il paragrafo §5 ed il p. §6 della sua copia personale del saggio del 1930 Vom Wesen der Wahrheit (Dell'essenza della verità), ove precisa che la "svolta" è da intendersi come "una svolta entro la storia dell'essere [Seyn];

II) con il fatto che proprio nella seconda metà del 1930, al tempo dell'inizio fisico della Kehre gioviana, dette tutta una serie di conferenze sui Concetti fondamentali della metafisica, sulla noia-Langeweile e sul tempo rallentato (die zoegernde Zeit): il 14 luglio 1930 a Karlsruhe, l' 8 ottobre 1930 a Brema, poi a Marburgo e Friburgo (11 dicembre 1930).

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