giovedì 31 gennaio 2013

Il manoscritto è anche all' U.S. Copyright Office

Come forse ho già detto in qualche altro articolo postato in precedenza, quando a fine luglio del 2000 andai a depositare il manoscritto del mio Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico-cristiana alla Società Italiana Autori ed Editori (la S.I.A.E.) all'EUR scoprii che un ufficio di essa faceva da intermediario con il Copyright Office americano ed era dunque possibile - depositando una copia in più - fare domanda per il riconoscimento del Copyright sull'opera anche negli Stati Uniti. Così feci e dopo qualche tempo, a conclusione dell'iter, mi arrivò il regolare certificato di registrazione da parte dell' U.S. Copyright Office (annesso alla Biblioteca del Congresso, la Library Congress di Washington). 
Se volete divertirvi a verificare di persona, dovete andare prima sulla homepage della Library of Congress, lì individuare il riquadro dello U.S. Copyright Office, poi trovare i vari cataloghi. Tenete conto che il mio nome è stato registrato in due varianti: DeCesaris, Giuseppe (senza spazio tra le due parti del cognome) oppure come Cesaris, Giuseppe D. Tenete anche conto che la prima parola del titolo è stata inserita per errore come "Conguinzioni"  con la prima i e la u scambiate di posto. Comunque non avrete alcun problema se nella Search Request inserite la keyword/parola-chiave: "Giove-Saturno" . Ah ... dimenticavo, potete trovare il record di registrazione anche con questi riferimenti: Copyright Number TXu000977054 Date 2000-08-31.

[N.B. Ho ritoccato questo articolo per correggere un errore nel quale ero incorso per eccessivo ottimismo, errore connesso con parola 'Relevance' della tabella di presentazione dei risultati del motore di ricerca del Copyright Office. Chiedo venia.]
 
 
 

giovedì 24 gennaio 2013

Una G-S tripla in diretta: il ritorno dell'ESSERE del 1940-1941

Grafici (prodotti dallo scrivente) relativi alla
congiunzione Giove-Saturno tripla che si verificò a cavallo
degli anni 1940-1941 nella costellazione dell'Ariete
Riordinando un po' di carte, mi è tornato tra le mani un interessante articolo che trovai in rete (in un archivio della Nasa gestito dall'Università di Harvard) all'inizio del 2004 ["trovato e stampato il 21.2.2004 notte" recita l'appunto che vi feci sopra] e che mi confermò nella validità di tutta una serie di risultati che avevo già ottenuto autonomamente, cinque-sei anni prima al momento della stesura e pubblicazione del mio "Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico-cristiana"[2001].

Si tratta dell'articolo che un certo Samuel Herrick Jr. della UCLA (University of California, Los Angeles) dedicò alla congiunzione Giove-Saturno tripla del 1940-41 proprio mentre essa era in atto e lui dunque la stava seguendo probabilmente notte dopo notte. L'articolo fu pubblicato a febbraio del 1941 nel fascicolo n. 144 dell' Astronomical Society of the Pacific, dopo che si erano già verificati i primi due allineamenti (vedi grafici), mentre Giove era ancora alla destra del 'padre Saturno' (curva rossa dei grafici) e si attendeva il terzo allineamento.
Scriveva S. Herrich sulla prima pagina [p. 341]:
"In this time Jupiter has twice passed his slower-moving companion, once on the fifteenth of August, in the course of their eastward (durect) motion the stars, and once on October 11, while both were moving in the retrograde (westward). These two 'conjunctions' soon are to be followed by a third and final one, on the twentieth of the present month (February), after the two planets have resumed their eastward motion. Thereafter Jupiter will pull steadily ahead of Saturn in their never-ending race around the zodiac, and next will overtake the latter in the early part of 1961."




A beneficio di tutti i miei lettori, ma particolarmente degli amici astrofili ed astronomi che mi seguono in queste intriganti ricerche, riassumo dunque i riferimenti all'articolo:

Herrick, Samuel, Jr.
The Jupiter-Saturn Triple Conjunction
Astronomical Society of the Pacific Leaflets, Vol. 3, February 1941, Leaflet No. 144, p. 341

ottenibile in rete tramite il NASA ADS Astronomy/Planetary Abstract Service.

Agli amici storici e filosofi ricordo invece, prima di chiudere, che è proprio questo il fenomeno cui pensava Martin Heidegger almeno dal 1921 in poi e comunque nel 1926-1927 quando scrisse e pubblicò il suo Sein und Zeit, Essere e Tempo. Il fenomeno - secondo me - che lo portò a dire che la Seconda Guerra Mondiale era anche, se non prioritariamente,  un evento metafisico.  Ma su tutte queste cose, sulla Germania segreta ed esoterica, torneremo presto in altri articoli specifici.

domenica 13 gennaio 2013

La manifestazione del LOGOS del 7 aC

In questi giorni del 6 ac la congiunzione tripla tra Giove e Saturno verificatasi sullo sfondo della costellazione zodiacale dei Pesci volgeva ormai al termine. Terminata per entrambi i pianeti la fase di apparente moto retrogrado, Giove era infatti tornato alla sinistra del 'padre' Saturno (linea blu del grafico qui a sinistra, che indica ora una maggiore longitudine di quella dell'Antico di giorni, linea viola), ne distava ora circa 3° e se ne sarebbe allontanato sempre più, nei successivi mesi ed anni (fino a 9 anni e 340 giorni, poi avrebbero ripreso a riavvicinarsi).
 
L'unico allineamento eliocentrico si ebbe al 31 agosto di quell'anno, mentre le date dei tre allineamenti visti da Terra tra i due pianeti e le relative distanze angolari minime, visive, erano state rispettivamente: il 29 maggio (59' 06"), il 1° ottobre (58' 29") ed il 5 dicembre (1° 03' 55") del 7 ac. 
I due pianeti apparvero più vicini di 3°, come in un armonico balletto, dal 27 aprile del 7 ac fino appunto a questi giorni del 6 ac, cioè complessivamente per 262 giorni.

Come si vede, si trattò sì di una congiunzione G-S tripla (quindi piuttosto rara, mancava infatti dal 146-145 ac quando se n'era avuta una nella costellazione del Cancro), ma non particolarmente spettacolare e perfetta da un punto di vista astronomico. Innanzitutto i due pianeti non si avvicinarono mai a meno di circa due diametri lunari e poi l'intervallo tra primo e secondo allineamento (125 giorni) fu ben più lungo di quello tra secondo e terzo allineamento (65 giorni, cfr. grafici). Questo significa che le tre lancette (Terra, Giove, Saturno) dell' orologio cosmico non si allinearono mai perfettamente tutte e tre nella stessa direzione, come fanno le due lancette dell'orologio al nostro polso all'inizio di un nuovo giorno.
Molto meglio - da questo punto di vista - andarono le cose  973 anni dopo quando - nel 967 dC - una congiunzione Giove-Saturno tripla si verificò nuovamente nella costellazione dei Pesci.

I tre allineamenti, con relativi angoli visuali minimi, si ebbero al 25 giugno (1° 09' 08") e 6 ottobre (1° 11' 08") 967 e 4 gennaio 968 (1° 15' 27"). Che la congiunzione G-S di quell'anno non sarebbe finita ad ottobre e sarebbe invece stata tripla lo sapevano - con altissima probabilità - tanto l'imperatore del Sacro Romano Impero Ottone I di Sassonia che il papa Giovanni XIII (965-972), i quali insieme proprio in quei giorni convocarono con un'unica lettera a Roma il giovane Ottone II, figlio dell'imperatore, per incoronarlo co-reggente nella notte di Natale in s. Pietro 'davanti a Cristo'.

E così fu. Partito da Augsburg ed entrato in Italia al passo del Brennero, Ottone I incontrò suo figlio in ottobre a Verona e di lì, via Ravenna, si recarono insieme a Roma. Qui a mezzanotte del 24 dicembre 967 il dodicenne Ottone II fu insignito dal padre del titolo di Cesare e nominato dal papa Imperatore co-reggente del Sacro Romano Impero.  In quella notte Giove era ancora alla destra di suo 'padre' Saturno, ne distava solo 1° 22' 38" e gli si stava avvicinando in direzione est per il III ed ultimo allineamento di quella congiunzione, allineamento avvenuto - come detto - una decina di giorno dopo, il 4 gennaio 968.

Tanto onore celeste non riuscì ad evitare a Ottone II la sfortuna di una breve vita: colpito da malaria, morì infatti ventottenne nel suo palazzo di Roma il 7 dicembre del 983. Riposa nella Basilica di s. Pietro, unico imperatore del Sacro Romano Impero ad essere sepolto a Roma. R.i.p. [ http://de.wikipedia.org/wiki/Otto_II._(HRR) ]

sabato 5 gennaio 2013

Papa Ratzinger sulla IV egloga di Virgilio

Sulla IV egloga virgiliana scrive nel suo ultimo (terzo) libro su Gesù anche papa Benedetto XVI.
A pag. 66 del suo L'infanzia di Gesù, Rizzoli-Lev leggiamo:

"Forse è opportuno menzionare a questo punto un testo che, come un presagio del parto verginale, ha fatto riflettere la cristianità occidentale fin dai primi tempi. Penso alla quarta egloga di Virgilio che fa parte delle Bucoliche (poesie pastorali), composte all'incirca quarant'anni prima della nascita di Gesù."

POICHE' della nascita di Gesù il papa dice a pag. 75 che "è da fissare qualche anno prima" della morte di Erode il Grande, che "morì già nel 4 a.C." e a pag. 115 che "Keplero ha calcolato che, a cavallo tra l'anno 7 e 6 a.C. - che oggi viene considerato l'anno verosimile della nascita di Gesù - si è verificata una congiunzione dei pianeti Giove, Saturno e Marte" NE DEDUCO che anche lui è del mio stesso parere e cioè che la IV bucolica dev' essere stata scritta da Virgilio originariamente verso il 46 a.C., prima come dicevo dell' introduzione del nuovo calendario solare.

Rimanendo comunque sulle generali e senza far apertamente propria l'idea costantiniana e medioevale di Virgilio profeta cristiano (ma tuttavia alludendovi), il papa continua:

"In mezzo ai versi giocosi sulla vita di campagna, risuona lì all'improvviso un tono molto diverso: viene annunciato l'avvento di un nuovo grande ordine del mondo a partire da ciò che è integro (ab integro). <<Iam redit et virgo - già ritorna la vergine>>. Una nuova progenie discende dall'alto del cielo. Nasce un bambino con cui finisce la progenie 'di ferro'.
  Che cosa viene promesso lì? Chi è la vergine? Chi è il bambino di cui si parla? Anche qui - come nel caso di Isaia 7,14 - gli studiosi hanno cercato identificazioni storiche che, però, soaltrettanto nel vuoto. Dunque, che cosa viene detto? Ilmmaginativo dell'insieme proviene dall'antica raffigurazione del mondo: sullo sfondo sta la dottrina del ciclo degli eoni e del potere del destino. Ma queste idee antiche acquisiscono un'attualità vivace mediante l'attesa secondo cui sarebbe ormai arrivata l'ora di una grande svolta di eoni. Ciò che fino a quel momento era stato solo uno schema lontano, all'improvviso si rende presente. Nell'epoca di Augusto, dopo tutti gli sconvolgimenti a causa di guerre e di guerre civili, il Paese è attraversato da un'ondata di speranza: ora dovrebbe finalmente iniziare un grande periodo di pace, dovrebbe spuntare un nuovo ordine del mondo.
   Di questa atmosfera di attesa della novità fa parte anche la figura della vergine, immagine della purezza, dell'integrità, della partenza 'ab integro'. E ne fa parte l'attesa del bambino, del germoglio divino (deum suboles). Per questo si può forse dire che la figura della vergine e quella del bambino divino fanno, in qualche modo, parte delle immagini primordiali della speranza umana, che emergono in momenti di crisi e di attesa, senza che vi siano in prospettiva figure concrete."

Comprende ogni lettore che - in base a quanto ho scritto nell'articolo precedente - io non sono d'accordo con il papa. Secondo me  IV egloga fu scritta dal ventiquattrenne Virgilio in un momento storico ben determinato e con protagonisti e condizioni astronomiche ben precise. Dopo le idi di marzo del 44 a.C. e l'uccisione di Cesare, l'egloga fu tenuta nel cassetto da Virgilio per qualche anno e ritoccata e ri-dedicata poi nel 40, dopo la pace di Brindisi.

E' vero comunque che vi era in medioriente - particolarmente tra gli israeliti esseni palestinesi - l'attesa di una nuova gravidanza celeste (cioè di una congiunzione Giove-Saturno tripla)  nella costellazione dei Pesci, gravidanza che avrebbe dovuto concludersi - come tutte le gravidanze celesti - con la nascita di un Figlio divino, di un davidico re e messia d'Israele.
E' il caso di ricordare, per concludere, che da un punto di vista astroNomico quando una congiunzione tripla avviene nella costellazione dei Pesci, il Sole per un certo periodo viene a trovarsi nella Vergine (la costellazione opposta).