giovedì 21 luglio 2011

Un'acqua prodigiosa.. quella di Narlikuyu (Turchia)

A circa 70 km a sud-ovest di Tarso (Turchia centro-meridionale) si trova un piccolo villaggio di pescatori, Narlikuyu, che era sede nell'antichità di un impianto termale romano, le Terme di Poimenio, dal nome dell'amico dei giovani imperatori Arcadio ed Onorio che - amministrando isole e santuari della zona - aveva scoperto le sorgenti che le alimentavano; sorgenti in qualche modo legate alle vicine quattro Grotte di Korykos, sedi di laghi e laghetti sotterranei.
Di questo una volta famoso impianto termale sopravvive oggi un bacino ed un grande mosaico pavimentale che rappresenta l'immagine classica delle tre Grazie (o Cariti), Thalia, Euphrosyne ed Aglaia, le dee greche della leggiadria, figlie di Zeus ed Eunomia (o Eurynome). Interessante è l'iscrizione in greco che accompagna la bella immagine, scritta che - ripresa da un sito in tedesco - dice:
Wer von diesem Wasser trinkt wird weise und lebt lang, wer haesslich ist wird schoen
ovvero in italiano
Chi beve di quest'acqua diventa sapiente e vive a lungo, chi è brutto diventa bello.

Io trovo molto interessante il riferimento di questa iscrizione alla sapienza e alla vita lunga, proprio in virtù dell'interpretazione astronomica che ho dato nei post precedenti dell'immagine classica delle Grazie o Cariti: mi sembra insomma di trovare qui una conferma all' ipotesi che quell'immagine alluda ad un fatto astronomico particolare, sapienziale, noto a pochi iniziati e simbolo - in virtù dei suoi lunghi tempi di ripetizione - già da molti secoli di vita lunga (tendenzialmente eterna). Come appunto la congiunzione tripla tra Giove e Saturno.

Anche perchè mi sembra significativo il fatto che questo mosaico sia stato trovato non lontano da Tarso e da Antiochia (l'odierna Antakya), cioè in un'area che fu - insieme a Gerusalemme - proprio quella da cui partirono e si diffusero le idee ed il movimento cristiano.

giovedì 14 luglio 2011

Il ballo delle Grazie al tempo di Newton

Come scrivevo in un forum qualche giorno fa, dovete sapere - cari filosofi ed aspiranti tali che mi leggete - che uno dei più precisi allineamenti ripetuti di tutti i tempi dei quattro che determina(ro)no la storia dell'essere (Sole-Terra-Giove-Saturno) si ebbe proprio mentre (anni 1682 e 1683) Newton stava mettendo a punto il suo De Motu Corporum, che - pubblicato nel 1684 - era in sostanza una buona anticipazione di quel che sarebbe poi seguito con i Philosophiae Naturalis Principia Mathematica (1687).

Il primo di tali allineamenti, quello allegorizzato (secondo le mie ipotesi sulle Grazie) da Thalia, la prima e quindi più la grande delle tre Grazie, si ebbe - come risulta dal grafico qui a destra - il 24 ottobre 1682 con un angolo residuo minimo tra Giove e Saturno di soli 15' 25", pari a circa metà di un diametro lunare.

Euphrosyne, quella delle tre che mostra sempre il suo lato B, comparve il 9 febbraio del 1683. Fu nella notte di tale data, infatti, che - muovendosi entrambi i pianeti di (apparente) moto retrogrado - Giove iniziò a passare alla destra di suo 'padre' Saturno, ove sarebbe rimasto per i prossimi cento giorni ca. L'angolo residuo minimo tra i due pianeti fu in tale occasione di soli 11' 34", segno che Sole-Terra-Giove e Saturno erano quasi perfettamente allineati, dovendosi il piccolissimo angolo residuo solo alle differenti inclinazioni dei piani orbitali di Giove e di Saturno rispetto al piano dell'orbita terrestre. Al 9 febbraio del 1683 le tre lancette (Terra, Giove e Saturno) dell' orologio cosmico erano dunque tutte allineate, come a segnare l'inizio di una nuova era universale. Questo il senso astronomico del lato B che Eufrosina mostrava con tanta precisione e disinvoltura a quella data.
Aglaia, l'ultima e più giovane delle Grazie, apparve il 18 maggio 1683, quando - ripreso il moto progressivo (immagine frontale di Aglaia) da parte di entrambi i pianeti - vi fu il terzo ed ultimo allineamento di questa congiunzione G-S, con un angolo residuo minimo di 15' 47".

La grande regolarità fisico-astronomica di questo fenomeno è rispecchiata secondo me nella tradizione mitologica che vuole le tre Grazie figlie di Zeus e di Eurynome o Eunomia, dea del buon ordine, della stabilità, della buona condotta civile e morale.