martedì 22 novembre 2011

Nicodemo e gli Elohim

Riprendendo dopo un paio di settimane, volevo stamattina - come modesto contributo al dipanamento di qualcuna delle intricate matasse che ci imbrigliano la mente - rendervi nota una mia poesia, una poesia che ho scritto circa tre settimane fa per partecipare ad un corcorso bandito da una certa associazione culturale. Eccola (fate voi i pochi, semplici e necessari collegamenti per capirne il senso completo):

Nicodemo e gli Elohim

Mentr'erano anche
dalla caprese Villa Jovis osservati,
dagli Elohim in Palestina
nella notte stellata
sentiva dirsi il pio Nicodemo:

"Noi fummo, siamo e diveniamo
ma non come sembriamo.
Rinascere devi dall'alto
se di noi, del cielo l'essenza comprender vuoi,
sì dall'alto
se sai."

Ma il pio giudeo non capiva
purtroppo
e pensieroso rimaneva.

domenica 6 novembre 2011

Ricordo di Vincenzo Cerulli (1859-1927) e di un suo articolo sulle congiunzioni tra Giove e Saturno

Questa sera vorrei ricordare Vincenzo Cerulli, il fondatore dell'Osservatorio astronomico di Collurania (Teramo) ed un suo articolo sulle congiunzioni G-S pubblicato nel 1911, giusto cento anni fa. 
Nato a Teramo nel 1859 da un'antica famiglia abruzzese e laureatosi in fisica alla Sapienza di Roma nel 1881, V. Cerulli fu per vari anni astronomo presso gli osservatori di Bonn, Berlino e del Collegio Romano. Fondato a proprie spese l'Osservatorio di Teramo, poi donato allo Stato e tuttora attivo, vi fu attento osservatore del pianeta Marte, sostenendo fondatamente - tra i primi - che i famosi 'canali' marziani fossero solo illusioni ottiche, e vi fu scopritore nel 1910 di uno dei maggiori asteroidi della fascia principale, il 704 Interamnia (dal nome latino di Teramo).
La comunità astronomica ne ricorda il nome nella denominazione su Marte di un cratere d'impatto di 130 km di diametro ed in quella dell'asteroide 31028-Cerulli. 

Di Cerulli vorrei qui ricordare un articolo che scoprii nel 2006 (quindi dopo che avevo effettuato tutta una serie di miei studi e simulazioni al computer sulle congiunzioni G-S e pubblicato il mio libro, 2001) e che, conservato nella Biblioteca provinciale "G. D'Annunzio" di Pescara, potei avere per prestito interbibliotecario tramite una biblioteca della mia zona. Si tratta dell' articolo Le congiunzioni di Giove con Saturno, che l'astronomo teramano pubblicò sulla Rivista di Astronomia e Scienze affini, Anno V, aprile 1911.
Grande fu il mio piacere quando ritrovai in questo articolo tutta una serie di risultati e di conclusioni sulle congiunzioni Giove-Saturno che autonomamente avevo già trovato sei-sette anni prima, all'epoca degli studi e delle simulazioni al computer che portarono alla pubblicazione del mio libro Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico-cristiana, keybooks 2001. 

Molto originale nell'articolo di Cerulli, che ha taglio quasi esclusivamente tecniso-astronomico, è un diagramma (quello che si vede nell'immagine qui sopra a destra) che, traducendo graficamente le formule trigonometriche relative alle posizioni di Giove e di Saturno 'osservati' dal punto di vista geocentrico e dal punto di vista eliocentrico, permette di passare facilmente dalle date di occorrenza delle congiunzioni G-S eliocentriche a quelle geocentriche e viceversa e per queste ultime di stabilire se esse furono/sono/saranno singole o multiple (cioè triple o doppie).

I lettori che volessero avere copia di questo articolo senza seguire la via bibliotecaria possono farmene richiesta all'indirizzo giuseppedotdec at liberodotit.