sabato 13 agosto 2011

Ancora su Naram-Sin, uno dei primi messia

Sulla figura di quello che io ho chiamato il 'messia degli Accadi', Naram-Sin (2254-2218), il nipote di Sargon, e sulla famosa stele del Louvre che porta il suo nome, vorrei stasera riportare quanto scrivono due ricercatori del dipartimento di Antichità orientali del Louvre stesso, Annie Caubet e Patrick Pouyssegur, nel loro Assiro-Babilonesi e civiltà del vicino Oriente, ed. KeyBook/Rusconi 2001, un libro che ho trovato da poco in vacanza, fortemente scontato.

A pag. 76, scrivono i due autori:

"Nel 2254, con la successione al potere di Naram-Sin .. lo stato accadico divenne un vero e proprio impero.Il nuovo sovrano si dedicò innanzitutto al consolidamento dello stato accadico" intraprendendo tutta una serie di campagne militari contro l'irredentismo delle città sumere e la continua ribellione delle popolazioni semi-nomadi insediate nelle zone periferiche dell'impero.
"La famosa stele di Naran-Sin commemora la vittoria su Satuni, re dei Lullubi [che popolavano le montagne dello Zagros centrale]. La composizione raffigura il sovrano trionfante in testa alle sue truppe su uno sfondo paesaggistico caratterizzato da montagne alberate. ... ... Per la prima volta appaiono su di una stele una serie di simboli astronomici [*]verso i quali si eleva Naram-Sin, sfoggiando la tiara con corna, attributo tradizionalmente riservato agli dei.

I documenti scritti testimoniano anche la deificazione di questo re lungo il corso della sua vita. Gli scribi fanno precedere il nome di Naram-Sin dal segno che specifica una connotazione divina. Egli venne chiamato 'dio dell'Accadia'[*], ed era con il suo nome che si prestava giuramento. Anche il potere accadico aveva cambiato natura: con una connotazione divina, la monarchia non poteva che essere universale ed estendersi fino ai limiti del mondo civilizzato. Naram-Sin fu così investito della nuova nomina di 'Re delle quattro regioni', ovvero della totalità del mondo."
[*evidenzato da parte mia]

Sulla mia interpretazione di quei due corpi celesti come i pianeti Giove e Saturno in congiunzione doppia tra i primi di gennaio e la fine di luglio del 2230 a.C. (cfr. grafici qui sopra a destra) rimando ad un mio post precedente del 15 ottobre 2009. Di quel post in italiano, ma dal titolo in inglese The puzzling Naram-Sin's victory stele, mi piace riportare qui la conclusione:

"Detto in altre parole, la scena riportata nella stele rappresenta l'unzione divina (celeste, cioè astronomica) di Naram-Sin ad opera della congiunzione Giove-Saturno del 2230 a.C., una sorta di sua elezione e proclamazione a messia degli accadi.
Anche se, ironia della storia, il grande impero che si estendeva dall'Anatolia e dalle coste del Mediterraneo fino al Golfo Persico e all'altopiano iranico sopravviverà a Naram-Sin meno di cinquant'anni. Com'è successo del resto altre volte nella storia ad imperi e Reich già ritenuti millenari."

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