sabato 21 maggio 2011

Giulia, il fratello Paolo III e l'unicorno dei Farnese

Giglio Farnese
Sabato passato 14 maggio, come molti ricorderanno, in tutta Europa i musei statali rimanevano aperti - con accesso gratuito per tutti - anche la sera e la notte fino alle 02:00. E' stato così che, visitando con un paio di amici Castel Sant'Angelo, la fortezza papalina sorta nei secoli intorno e sopra all'originario mausoleo dell'imperatore Adriano, e prendendo spunto da una lapide nella Loggia di Paolo III (1534-1549), decorata con unicorni, ho scoperto la particolare predilezione della famiglia Farnese per l'immagine dell' unicorno. Il mitico animale ricorre talmente tante volte negli stemmi, nei quadri, nelle decorazioni di palazzi, giardini e fontane di questa potente famiglia laziale, originaria inizialmente del piccolo comune di Farnese (prov. di Viterbo, a sinistra del lago di Bolsena), da potersi sicuramente considerare proprio il simbolo della famiglia Farnese.

Vergine con liocorno
Domenichino 1506
Pal. Farnese, Roma
Come è in dettaglio riportato nel sito web  http://www.pitturaedintorni.it/ldg/010rosini.htm , vi sono almeno tre quadri e affreschi famosi aventi per oggetto la dama con l'unicorno che si ritiene ritraggano le sembianze della bellissima Giulia Farnese (ca. 1475-1524), giovanissima amante ufficiale (concubina papae) dell'anziano e famigerato Alessandro VI (1492-1503) Borgia, grande amica di sua figlia Lucrezia e sorella del futuro pontefice Paolo III Farnese (creato cardinale a 25 anni nel 1493 proprio da Alessandro VI).

Essi sono:
- un affresco del Domenichino nella galleria Carracci a Palazzo Farnese di Roma (l'attuale Ambasciata di Francia);
- un altro affresco nella Stanza del Perseo, appartamento di Paolo III a Castel S.Angelo;
- un dipinto nella stessa Stanza, attribuito a Luca Longhi (prima metà XVI sec.).


Dama con liocorno
Luca Longhi, ca. 1520
Sala Perseo, Castel S.Angelo

Come è riportato nel sito citato, "Giulia si identificava nell'emblema di famiglia tanto da far inserire gli unicorni
nell'iconografia degli affreschi dapprima nel castello Orsini di Bassanello (Vasanello) e successivamente nella sua residenza di Carbognano". "Quando i Borgia caddero in disgrazia dopo la morte di papa Alessandro VI (agosto 1503), [infatti] Giulia che era rimasta vedova nel 1500, aveva già da molto tempo un'altra vita nel suo castello di Carbognano."

Per concludere, direi che questa insistita ricorrenza iconografica dell'unicorno (del monokeros) nelle decorazioni della rampante famiglia laziale dei Farnese conferma - se ve ne fosse ancora bisogno - che l'immagine del mitico animale è fondamentale (insieme a quella della fenice, phoenix) in tutto quanto ruota intorno alla storia palese e segreta del cristianesimo e della Chiesa.

Ironia della storia per la famiglia Farnese fu che il Concilio di Trento (1545-1563), convocato proprio da Paolo III ma durato ben oltre la sua morte (1549), proibirà [dopo la pubblicazione del De revolutionibus orbium coelestium di Copernico] l'impiego della figura dell'unicorno nelle immagini sacre.

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