mercoledì 31 marzo 2010

De Seyn, deciphering Heidegger

Ecco, come promesso, l'articolo in inglese di undici pagine che - in forma adatta ad una 'blind review' - avevo inviato agli organizzatori del prossimo convegno annuale dell' Heidegger Circle statunitense (7-9 maggio p.v. a NY) e che, con mio grande disappunto, non è stato incluso tra le relazioni in programma al meeting stesso.

Giudicate voi stessi la quantità e qualità dei contributi che con questo articolo io apporto agli studi e alle ricerche non solo su Heidegger, ma anche su Nietzsche e su Hoelderlin, sulla caratterizzazione dei contrapposti atteggiamenti dionisiaco ed apollineo, sull' intera Seinsgeschichte.

Mi farebbe piacere qualche vostro commento/giudizio inviatomi all' indirizzo di posta elettronica
josephdc(at)tiscali(dot)it .






















































giovedì 25 marzo 2010

De Seyn, il nuovo titolo del blog

Come vedete, ora il blog ha un nuovo titolo ... anzi, direi, ha finalmente un titolo, visto che quello precedente indicava soltanto di chi era il blog, cioè chi era/è il blogger esternante. Ho voluto riprendere il titolo un po' latino e un po' tedesco della relazione non-inclusa tra quelle del programma del Meeting 2010 dell' Heidegger Circle a New York per sottolineare il fatto che qui si parla proprio dell'Essere di Heidegger, anche se non solo di esso. Non solo di esso, cioè non solo della ricorrenza che attendeva Heidegger, perchè - come correttamente anche se forse un po' genericamente ed indistintamente intuì il filosofo alemanno - l'Essere ha lunga, anzi lunghissima Seinsgeschichte e di questa, della fenomenologia delle singole ricorrenze e delle sue tante implicazioni filosofiche, religiose, storiche, letterarie, .. io vengo qui via via parlando e chiarendo.

Oggi ho scandito ('scannerizzato') l'intero articolo che, con quel titolo, avevo inviato agli americani e presto potrete leggerlo e scaricarlo dal blog, prima ancora magari di quanto potranno fare gli amici americani ai primi di maggio. Potrete così vedere come tutti i tasselli del puzzle dell'essere e del non essere si incastrano reciprocamente, quelli di Heidegger in particolare sia tra di loro che con quelli di Nietzsche e di Hoelderlin, in un quadro di grande chiarezza e coerenza.

Ecco questo volevo anticiparvi questa sera, cosa che ho fatto, per cui ora posso anche congedarmi da voi e chiudere la giornata. Buona notte a tutti, Giuseppe.

lunedì 22 marzo 2010

With great disappointment ...

... I heard some days ago that my paper, on which I had seriously worked for many months (perhaps one year), was not included in the conference program of the 2010 Annual Meeting of the U.S. Heidegger Circle, which will take place in New York in the days 7-8-9 May.

At this point, I see no reasons why I should not inform all the international philosophical community about this first work of mine on Heidegger's thought. I'll then publish here as soon as possible the whole article as it was sent (i.e. for blind review), but here are in the meantime title and abstract:

De Seyn, deciphering Heidegger's works and philosophy at the light of

Phenomenology and Temporality of Jupiter-Saturn conjunctions

Abstract

In this article the thesis is concretely defended that Heidegger's works and philosophy (but also Hoelderlin's ones and Nietzsche's one and the whole Seinsgeschichte) can be better understood, probably definitively understood, if interpreted at the light of the phenomenology and the temporality of a particular astronomical phenomenon which takes place at time intervals of a little while less than twenty years (19.859 years), precisely the conjunctions between the planets Jupiter and Saturn, both visible from Earth by the naked eye. XX century recurrences of this phenomenon during Heidegger's adult life happened in 1921, 1940-41 and 1961. Previous occurrences (very meaningfull for Hoelderlin and respectively for Nietzsche) took place in 1801-02 and in the spring 1881.

Startpoint of the interest in Heidegger's philosophy and basis for the present study have been the works and writings of G. De Cesaris, whose theses on the historical and philosophical hermeneutical relevance of these planetary events begin to be known also in university faculties and academic circle.

Curious (but until now not at all considered) is the fact that the central section of Sein un Zeit (section # 42 out of 83) can be interpreted as a sign left by Heidegger on his thought path to allow a future reconstruction of it just in the direction of this lecture. There, in section # 42, a Roman fable from Hyginus is reported, where nature, condition and belonging, the whole Dasein of the man, are derived from decisions taken in a fourfold meeting and talk among Cura, Jupiter, Saturn and Earth (Tellus).

venerdì 12 marzo 2010

Tiberius' phoenix (Tacitus' Annals 6.28)

"Paulo Fabio L. Vitellio consulibus post longum saeculorum ambitum auis phoenix in Aegyptum uenit praebuitque materiem doctissimis indigenarum et Graecorum multa super eo miraculo disserendi. ..."

"Sotto il consolato di Paolo Fabio e di L. Vitellio ricomparve in Egitto, dopo lungo corso di secoli, la fenice, l'uccello i cui prodigi offersero ai sapienti del paese e di Grecia tanta materia di discussione. ..."
"With Paulus Fabius and Lucius Vitellius as consuls, after a long cycle of centuries the phoenix came to Egypt and afforded material to the most learned of the natives and Greeks for holding forth at length on that marvel. ..."

Così inizia il capitolo 28 del libro VI degli Annali di Tacito, capitolo che - insieme ai seguenti capitoli 29 e 30 - è relativo all' Anno Domini 34. Questo capitolo è divenuto oggi importantissimo (grande Tacito!!) perchè esso riporta - anche se con un tono un po' scettico - ben quattro delle tredici apparizioni datate della fenice che mi hanno permesso di dimostrare che questo mitico uccello era l'immagine allegorica delle congiunzioni Giove-Saturno multiple. Chi mi segue con un po' di attenzione sa che con questa espressione intendo le congiunzioni G-S triple e doppie (o quasi-doppie), cioè quel tipo di congiunzioni che si hanno quando la Terra si interpone più o meno esattamente tra la coppia Giove-Saturno in congiunzione eliocentrica ed il Sole [si veda il relativo poster di Liverpool].

Vi è da dire che Tacito scriveva verso il 114, dunque circa ottant'anni dopo l'evento verificatosi verso la fine del regno di Tiberio e molti e moltissimi secoli dopo le altre apparizioni datate della fenice che riporta. Il fatto che tutte le sue citazioni si rivelino oggi esatte indica che da qualche parte (ove evidentemente Tacito aveva accesso) questi rari fenomeni astronomici venivano diligentemente annotati.
Come si vede chiaramente da questo diagramma, questa fu una congiunzione G-S (quasi)doppia, i cui due allineamenti in longitudine si ebbero il primo il 5 ottobre del 34 (con un angolo di separazione residuo tra i due pianeti di soli 26' 41", meno di un diametro lunare), il secondo sei mesi dopo, ai primi di aprile dell'anno successivo: 4 aprile 35, con angolo residuo di 26' 35".

Caso volle in quel fatidico anno 35, che ai primi di aprile stesse anche per verificarsi (si avrà infatti nella notte tra il 10 e l'11 aprile) il primo plenilunio dopo l'equinozio di primavera, cioè la pasqua ebraica, Pesach. Si ebbe dunque in quell'anno, caso forse più unico che raro, una congiunzione G-S proprio nei giorni della vigilia di Pesach: nella notte del 6 aprile 35 Giove e Saturno in congiunzione distavano appena poco più di 1° dalla luna ormai quasi piena [Da qualche parte della Terra risulta addirittura che ne venivano occultati].


Ecco, secondo me è questo il contesto astroNomico che fece da sfondo alla fine della vicenda evangelica, quindi alla passione e morte di Gesù, detto il Cristo, che va quindi ri-datata dall'anno 30 o 33 ai primi di aprile dell'anno 35.


giovedì 4 marzo 2010

Again at home

I'm glad to communicate to all my readers and friends that I'm at last out of the hospital and again at home. The sudden indisposition which brought me to the first-aid station and to the hospital is now over, but the doctors said I should change my way of living. What I'll surely try to do, anyway without renouncing to my beloved scholarly studies.
See you soon here, best greetings and wishes, yours Giuseppe

lunedì 1 marzo 2010

Domandina sul Cantico dei Cantici

Prima di cedere al sonno alla fine di questa lunga giornata ospedaliera (qui ti svegliano molto presto per i primi prelievi e misurazioni e terapie), volevo lasciarvi una domandina facile e maliziosa sul grafico che vedete qui sopra:

pensate che questo grafico, o meglio il fenomeno che esso descrive, c'entri (ci possa entrare) qualcosa con il Cantico dei Cantici ovvero con la Song of Songs o no, e come eventualmente?

Ecco.. intanto pensateci un po' da soli, su tutta la questione, poi un giorno vi darò la mia risposta.