giovedì 27 agosto 2009

The phoenix and the unicorn in Berlin


Now that I'm again relaxed, I can sincerely say it. It was with great emotion that on Wednesday 26 August in the room 3059 of the main building of the Humboldt-Universitaet zu Berlin (3° Floor), I explained my theory of the astronomical interpretation of the phoenix myth and of the unicorn myth to an attentive group of about 30-35 people of various nationalities. "Phoenix and Monokeros were allegories of Jupiter-Saturn conjunctions" was the title of my speech.

It was a great honor and indeed a great emotion 'to teach' (as probably the unique non-academic lecturer of the FIEC 2009 Berlin Conference), also if only for half a hour, in the same university where 29 Nobel-prize winners taught their innovative and sometimes revolutionary theories. Big photos of these famous Professors-Scientists are now upstairs on the walls of the 2-nd floor, for instance those of Planck, Heisemberg, Einstein, Hertz, Max von Laue, Debye, ...

I remember to all my readers that the FIEC is the "Fédération Internationale des Associations d'Etudes Classiques", that is the International Federation of the Societies of Classical Studies, the congresses/conferences of which take place every fifth year in a different capital or main city of the country of a FIEC_member national Association of Classical Studies. More than 80 national associations take actually part in the FIEC federation.

martedì 18 agosto 2009

Il parere di Massimo Cacciari

Farà sicuramente piacere al centinaio di studiosi delle varie discipline che da varie parti del mondo seguono questo blog sapere che tra loro vi è anche il prof. Massimo Cacciari, il filosofo sindaco di Venezia.
Essendone stato esplicitamente autorizzato, volevo oggi rendervi noto il giudizio espresso dal famoso filosofo qualche tempo fa sulle mie ricerche, dopo la lettura del saggio sulle congiunzioni Giove-Saturno di qualche anno fa (Grund di tutto) e del pre-print della relazione sull'interpretazione astronomica della fenice, che presentai a settembre 2006 al 6° Convegno della S.I.A. - Società Italiana di Archeoastronomia.

Mi scrisse dunque il prof. Cacciari il 25.1.2008:

"Gentile prof. De Cesaris,

I Suoi contributi mi sembrano davvero importanti e innovativi. Non posso seguirli in tutti i meandri, ma nella sostanza spiegano in modo molto convincente anche a un profano aspetti davvero _inauditi_ delle nostre tradizioni mitiche e religiose.
Con stima e simpatia.

Massimo Cacciari"

Come vedete, il Prof inviò poche righe di commento ma dense di contenuto e di indubbio apprezzamento, aprezzamento che ha voluto manifestarmi anche di recente e di cui lo ringrazio qui pubblicamente e sentitamente!!
Inutile che vi dica quanto la considerazione di persone come il prof. Cacciari mi faccia piacere e mi sproni alla continuazione delle mie ricerche. Anzi, ora che ci ripenso, mi pare di essere arrivato un annetto fa (primavera-estate 2008) ad Heidegger e alla Seinsfrage (e poi dal filosofo della Foresta Nera a Nietzsche, Hoelderlin, ..) proprio approfondendo aree di interesse accademico del prof. Cacciari.

venerdì 14 agosto 2009

1881, April 18th: Nietzsche's invisible unicorn

Com'è evidente dalla forte simmetria della linea rossa del primo grafico qui a sinistra e di quella verde del secondo, linea che rappresenta la distanza angolare in modulo tra Giove e Saturno (i gradi si leggono sull'asse di destra), la congiunzione G-S che folgorò Nietzsche nell'aprile 1881 sulla via di Genova fu del tutto simile a quella
che ispirò a Paolo di Tarso alcuni passi della seconda Lettera ai Tessalonicesi [2 Tes 2, 11-12] e della Lettera ai Galati [Gal 4, 1-12] all'inizio di primavera del 54. Entrambe furono singole, cioè con un solo allineamento tra Giove e Saturno, ed entrambe ebbero la particolarità di essere invisibili nel momento culminante, nel momento cairotico, che fu il 18 aprile 1881 per quella di Nietzsche ed il 21 marzo 54 per quella di s.Paolo.

Come ho spiegato in un post precedente e come risulta chiaro anche dal secondo dei poster di Liverpool, questa situazione si verifica quando, al momento della congiunzione G-S eliocentrica, la Terra (con su noi, cioè gli osservatori terrestri) si trova - rispetto al Sole - esattamente dalla parte opposta dei due pianeti in congiunzione eliocentrica. In quel giorno e per pochissimi giorni la coppia dei pianeti 'congiunti' sorge di mattina ad est contemporaneamente al Sole ed attraversa di giorno la semi-volta celeste rimanendo però costantemente nascosta dietro al Sole, alla sua enorme potenza luminosa. Rimanendo cioè invisibile all'osservatore terrestre. Come ho scritto altrove, si ha una congiunzione G-S che c'è ma non si vede!

E' del tutto evidente che per chi conosce i dettagli astronomici della situazione ed è però portato a farli oggetto di speculazioni poetiche o metafisico-religiose il momento di massima .. solennità è quando il gruppo di corpi celesti Saturno-Giove-Sole passa sul meridiano del luogo dell'osservatore (cioè letteralmente sulla testa dell'osservatore), quindi a mezzogiorno.

Da quel poco che ho letto finora di lui, io penso che Nietsche sia stato del tutto consapevole della particolarità della situazione astronomica, del fenomeno che stava per verificarsi e che lui certamente osservò - nei periodi di visibilità lontani dal kairos - prima da Genova poi in agosto dall'Engadina.
Egli scrive infatti nel 1881: "Insaziabile come il fuoco ardo e consumo me stesso. Luce diviene quanto io abbraccio; resta carbone quanto io abbandono. Io sono fiamma ...".
Risulta inoltre appurato dai biografi che Nietzsche abbia in quel 1881 nuovamente intensificato le sue letture scientifico-naturali, oltre a stendere in tono profetico-visionario i primi appunti per Zarathustra e per L'eterno ritorno.

Penso, per concludere, che a questo punto anche i filologi ed i filosofi studiosi del periodo presocratico abbiano qualche elemento o strumento in più per incominciare finalmente a decrittare il "fuoco" eracliteo.

martedì 11 agosto 2009

Forse Nietzsche confondeva fenice ed unicorno ... o forse no

Uno degli ultimi aforismi (il 568° di 575) di Aurora, la raccolta che Nietzsche terminò all'inizio del 1881, è intitolato Poeta e uccello e dice così:

"La fenice mostrò al poeta un rotolo incandescente, che si stava per carbonizzare. 'Non spaventarti - disse - è la tua opera! Non ha lo spirito del tempo e ancor meno lo spirito di quelli che sono contro il tempo: per conseguenza dev'essere bruciata. Ma questo è un buon segno. Ci sono molte specie di aurore."

Chi mi segue sa che, già da vari anni, della fenice io ho proposto una interpretazione astronomica che lega il mitico e meraviglioso uccello alle congiunzioni tra Giove e Saturno, precisamente alle congiunzioni G-S multiple, quelle di cui ne avviene mediamente una ogni sei, cioè una ogni 120 anni (anche se l'intervallo effettivo tra l'una e l'altra può arrivare anche a 377 anni).

Ora si dà il caso che proprio in quel periodo una congiunzione Giove-Saturno stesse effettivamente per culminare, per arrivare cioè al suo momento cairologico (che si sarebbe avuto il 18 aprile 1881), ma che non si trattasse di una congiunzione multipla bensì - come risulta dal grafico delle longitudini geocentriche e della distanza angolare tra i due pianeti (linea rossa) - di una congiunzione G-S semplice, cioè del tipo allegorizzato secondo l'altra mia interpretazione con l'unicorno.

E' estremamente probabile secondo me che Nietzsche in quegli ultimi mesi del 1880 e primi del 1881 stesse seguendo da Genova l'evolversi di questa congiunzione G-S. A dicembre scrive infatti a Gast: "Mi manca la stufa, come a Lei. Ma finora si è potuto star seduti sia di giorno che di notte all'aperto (e sdraiati - torno proprio ora dalla solitudine della scogliera)."

Che ci faceva Nietzsche sdraiato di sera/notte sulla scogliera di Genova? Secondo me osservava di sera in sera quel che ho chiamato l'ente metafisico, cioè la coppia di pianeti Giove e Saturno prossimi al loro allineamento. Ma o perchè non era stato iniziato bene o perchè lui non aveva capito bene (insomma per un difetto di iniziazione) credeva di stare osservando l'arrivo della mitica fenice. Da qui nasce l'aforisma 568, con la fenice che gli parla della sua opera in via di completamento.

A favore dell'ipotesi che invece Nietzsche sapesse cosa stava vedendo (o - a posteriori - cosa avesse visto in quella primavera 1881) sta il fatto che la figura che lui concepisce ai primi di agosto in Engadina, a Sils-Maria, e cioè Zarathustra, questa figura rimanda immediatamente al mondo (indo-)iranico, area dalla quale è attestata anche la provenienza del mito dell'unicorno.

Quel che è certo è che la congiunzione Giove-Saturno singola del 18 aprile 1881 si incunea come un vero e proprio momento cairotico, di cesura, nella vita e nella produzione di Nietzsche. Se l'ultimo aforisma di Aurora rimandava ad un volo verso ovest degli 'aerei naviganti dello spirito', ora il concepimento della figura di Zarathustra sembra indicare che anche l'oriente è ben presente nella mente del filosofo.

lunedì 10 agosto 2009

Ieri sera a Castel S. Angelo

Ieri sera ho passato un paio di ore nei giardini che circondano il Castel S. Angelo di Roma, ove si sta svolgendo dal 18 giugno (e fino al 23 agosto) l'iniziativa 'Letture d'estate, lungo il fiume e tra gli alberi' di invito alla lettura. Tra stand di libri nuovi (a prezzo pieno o scontato) e banchi e bancarelle di libri usati a vario prezzo c'era veramente solo l'imbarazzo della scelta.
Io ho trovato un paio di libri su Heidegger ("Martin Heidegger trent'anni dopo", gli atti del convegno 2006 dell'Università Bologna per il trentennale della morte, 26.5.1976, e di Jean Beaufret "In cammino con Heidegger", ed. Marinotti 2008), quattro libri dell'editrice Marietti (di G. Cunico "Da Lessing a Kant" e "Messianismo dionisiaco", di M. Vozza "Il mondo delle cose prossime" e di S. Semplici "La logica e il tempo") e poi di Stefan George "L'anima e la forma", di V. Verra "La filosofia di Hegel" ed infine di G. Passelecq "L'enciclica nascosta di Pio XI". Dimenticavo .. ancora un 'mammut' della Newton Compton su Nietzsche, Opere 1870/1881.

Considerato che qui sulla scrivania ce ne sono già diversi in evidenza, ancora da leggere, su e di Heidegger, altri sul tempo e sulla storia e sulla filosofia della storia ... .. capite bene che in autunno da leggere non mi mancherà certo.

mercoledì 5 agosto 2009

Eppur si muove ...

With pleasure I've seen that my book "Congiunzioni Giove-Saturno e storia giudaico-cristiana" ("Jupiter-Saturn conjunctions and judaic-christian history"), conceived about ten years ago and published in the autumn 2001, was mentioned in Volume 1, Number 1 of a new European religious studies journal, the Journal of Religion in Europe, edited in 2008 by the internationally well-known academic publishing house Brill, based in the Netherlands.